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Perché voglio la tessera di Arcilesbica

Ancora una volta, come negli anni Quaranta dello scorso secolo, sono le donne quelle che capiscono la violenza di una sovversione contro i dati elementari della realtà e si ribellano, ad esempio, all'utero in affitto

Luigi Amicone
29/11/2018 - 0:30
Cultura
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Di prima mattina un’amica femminista mi manda un messaggio contenente la notizia dell’ennesima sentenza che riconosce due padri a un bambino non si capisce partorito da chi, come e perché, in una parte del mondo dove è legale l’utero in affitto e la mescola dei semi e degli ovociti per ottenere chissà quale inebriante risultato di non sapere più da che parte viene una persona umana, chi è suo padre e sua madre biologica. E chi è lui stesso. Figlio di un grande Truman show iniziato con le possibilità offerte dalla tecnica. E spettacolarmente perfezionato dalle possibilità della giurisprudenza.

Insomma, non passa giorno che anche in Italia le più fantasiose richieste di diritto e visioni di famiglia non autorizzate dalla legge e dalla giurisprudenza italiane, pur tuttavia, grazie allo strapotere dei magistrati, trovino introduzione per via giudiziaria. Paradossalmente in barba alla legge, “in frode alla legge”, direbbe la giurisprudenza francese che respinge il modello facilone della giustizia nostrana pur essendo la Francia patria tanto della rivoluzione francese quanto di quella gay.

Perché “in frode alla legge”? Perché grazie al contrario della buona fede (è evidente che due uomini non possono essere entrambi padri dello stesso bambino) e grazie alla distorsione di un dispositivo giuridico rispetto alle sue finalità (è evidente che non è la tutela del bambino l’obbiettivo di chi è andato in giro per il mondo a cercare un utero in affitto e poi è tornato in Italia con la pretesa di vedersi riconosciuta la doppia paternità) introduci con frode un nuovo stato e diritto di famiglia.

Insomma, i protagonisti di un mondo sballato sono diventati loro. Coloro che un tempo si dichiaravano “diversi” e adesso sono il modello sociale e giuridico prevalente. Loro malgrado, forse. Ma non per mancata diligenza di una ideologia globale (Lgbt) che ha conquistato ogni livello della società. Grazie al paradigma dell’eterna vittimizzazione e alle invenzioni delle fake news, Lgbt è forse l’unico partito politico organizzato rimasto a calcare la scena internazionale.

Ma come è potuto accadere che il “popolo” dei diversi d’un tempo – Pasolini e Testori per esempio – gente geniale e gentile, sia stata sequestrata da ottusi funzionari, stalinisti che comandano a bacchetta perfino nei tribunali?

Premessa: il brutto, il demente e il cattivo sono diventati la cifra dell’Occidente? Io penso di sì. Penso che sia così. E senza star qui a dettagliare, senza darmi aria da etico peripatetico, penso soltanto ai fatterelli di cronaca che riempiono le giornate della comunicazione globale.

Diritti insaziabili che mettono a dura prova gli sforzi del gorilla a immedesimarsi con gli esseri umani. Notizie di stragi senza senso. Di cosiddetti “femminicidi” per insulsi motivi. Eccetera. E per il tempo libero, il famoso sesso-droga-e-rock and roll come amaro Cynar: contro il logorio della vita moderna.

Insomma, il ’68 in barba, orecchini e occhialini retrò si è radicato ed è diventato neomenklatura, élite, istituzioni. Ma purtroppo, dall’Europa alle Americhe, si è rivelato rivoluzionario, in senso umano, come può essere rivoluzionario farsi una bistecca alla fiorentina a Firenze piuttosto che un piatto di termiti all’africana nel Corno d’Africa.

Il mio Pasolini direbbe che la religione liberal, a cominciare dal ’68, ha fatto da supporto alle necessità di ammodernamento del sistema capitalistico (io sono single, io sono mio, io sono i soldi e la posizione nel mondo che ho, io sono ciò che mi faccio grazie alla potenza della tecnica); religione che discende a cascata dalla bibbia del New York Times alla last but least, ultima e meno importante, stampa italiana imbullonata alle cassettiere dei tribunali, ecco tutto questo non è neanche giacobinismo, niccianesimo o semplice ministero della Propaganda. È solo junk ideology. Solo ideologia spazzatura. Nichilismo trash. Sistema che con l’accelerazione digitale, social e google, ha condotto metà del mondo a finire nella buca dell’asservimento di massa (come si capisce nella profetica “Parabola dei ciechi” dipinta da Bruegel).

E poi, ha condotto l’altra metà non ancora raggiunta dalla messa a sistema del business miliardario dei quattro cannibali che si mangiano l’economia mondiale in termini di investimenti e di dividendi (Amazon, Apple, Facebook, Microsoft) a un disagio, spaccature sociali, scatenarsi di fondamentalismi come risposta istintiva alla raffinata aggressione del trash occidentale alle culture religiose e famigliari di altri mondi, che minacciano crisi senza ritorno.

Ma per quale ragione l’Africa si dovrebbe piegare all’umanesimo Lgbt, abortista e pianificatore famigliare dell’uomo bianco di Unicef o di Save the Children che si finge “nero”; agli anticoncezionali di Princeton o alla visione single-gay della vita da bianchi protestanti, bostoniani ricchi e Harvard dipendenti, quando fra trent’anni l’Europa e l’America si saranno autodemolite mentre l’Africa sta crescendo alla media di sei figli per donna e fra trent’anni raggiungerà una popolazione di 2,5 miliardi?

Lo stesso dicasi di Cina e India. Quei tre, Cina, India e continente africano, fra trent’anni saranno maggioranza demografica e militare nel mondo. Pensate che il ’68 cadente della Bbc e del New York Times li conquisterà? Pensate che dopo le sceneggiate che i nostri atleti europei e americani hanno fatto alle olimpiadi di Sochi, portando bandiere multicolori e denunciando l’omofobia di Putin; portando l’Ucraina a litigare con Mosca e i paesi del Nord a spaventarsi dell’Armata Rossa, pensate sul serio che tutto ciò abbia avuto e avrà effetti positivi sulla stabilità ed emancipazione in senso pacifico e solidale del mondo?

Dopo che la Corte Suprema di Obama pretese cambiare per sentenza le leggi biologiche dell’umanità e disintegrare un’istituzione multimillenaria dell’umanità quale è la famiglia, quattro fondamentalisti Lgbt, soprattutto di genere maschile, sostenuti dalla totalità dei mezzi di comunicazione e dalle corti giudiziarie occidentali, hanno portato divisione e conflitti dagli Stati Uniti ad ogni parte del pianeta.

E in che modo hanno portato divisione e conflitti? Con una infinita arroganza. Giacché si ritiene che l’agenda Lgbt debba essere messa in cima a ogni priorità. Altrimenti sei omofobo. Altrimenti ti scrivono «il consigliere Amicone, ex direttore del settimanale omofobo Tempi» eccetera. Perciò, lo capisci o no che se vuoi entrare nell’Unione europea, tu Bulgaria o Serbia devi moltiplicare le facilitazione per l’aborto e devi riconoscere il matrimonio gay? E se vuoi restare nell’Unione Europea, tu Ungheria o Croazia, devi abolire le leggi antiabortiste e antimatrimonio gay? E tu Africa, lo capisci che se vuoi ancora godere di aiuti e sostegni finanziari devi lasciarti bombardare da tutte le nostre conquiste, appunto: dall’aborto al matrimonio senza differenza sessuale?

Ecco. Negli ultimi vent’anni è andata così. I governi e le istituzioni hanno ascoltato solo queste minoranze agguerrite, dimenticando allegramente (letteralmente, ci pensa la tv a intrattenere la gente in allegria) i bisogni del cittadino medio, delle famiglie e, soprattutto, delle giovani generazioni. Quanto pensate durerà ancora tutto questo can can? Quanto pensate pazienterà ancora il mondo, a partire dalle prossime elezioni europee, con questa minoranza di arroganti ricchi, misogini e suprematisti?

Per sintetizzare: negli ultimi vent’anni è successo esattamente quanto preconizzato vent’anni fa dal Girard recensito qui su Tempi (e non sarà un caso che Tempi è, nel bene e nel male, un estraneo allo stile e al contenuto del giornalismo mainstream). «Ecco la scoperta di René Girard e della sua formidabile intuizione a proposito dell’umanitarismo globale (che oggi persegue, per esempio, la codificazione dell’eutanasia, i diritti omosex, la manipolazione degli embrioni eccetera, in nome della“pietà”, del “rispetto della libertà”, degli “scopi terapeutici”eccetera): “Noi ci troviamo in un ultracristianesimo caricaturale che cerca di sfuggire all’orbita giudaico-cristiana radicalizzando la pietà per le vittime in senso anticristiano”». Cito Tempi, 11 giugno 2001. Mica male, no? Sono vent’anni di “ultracristianesimo caricaturale” (non vedete come sono così buoni e solidali che vogliono portare l’Africa in Italia?) e, “in senso anticristiano”, fare delle donne un forno per bambini-torte, da regalare alle feste Lgbt? Vent’anni di falso cristianesimo per fare anticristianesimo. Mica male come idea sovversiva no?

Eppure, ancora una volta, come negli anni Quaranta dello scorso secolo, quando furono donne le prime a intravvedere i tempi bui del nuovo totalitarismo (la Arendt e la O’Connor per esempio), anche oggi sono donne quelle che capiscono la violenza di una sovversione contro i dati elementari della realtà.

E così, mentre l’Azione Cattolica (per il solito equivoco sul concetto di “dialogo”) introduce nel santuario di Caravaggio l’avanguardia Lgbt, tocca alla ben poco cattolica Arcilesbica, alle femministe come Marina Terragni, al mio amico Aurelio Mancuso (ex capo Arcigay che non ci siamo fatti mancare nessuna polemica, ma siamo rimasti amici e oggi lui è il portavoce del movimento contro l’utero in affitto), farsi amici dell’umanità e scendere in guerra contro chi sfrutta donne e bambini per i propri comodi narcisisti e borghesi.

Foto Ansa

Tags: arcilesbicafemministegaygooglelgbtnew york timesUtero in affitto
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