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Nel suo simpatico libro The Paradox of Choice, lo psicologo americano Barry Schwartz si pone una domanda piuttosto eccentrica: «Esiste una relazione tra la felicità e le possibilità di scelta?». Ciascuno di noi, a botta calda, risponderebbe certamente di sì. E infatti, osserva lo studioso, quando le persone non hanno scelta, la vita è insopportabile. Ma la corrispondenza “Più scelte = più felicità” non ha progressione stabile e costante: man mano che il numero di scelte cresce, infatti, cominciano ad apparire aspetti negativi: oltre una certa soglia, poi, essi aumentano fino a diventare “sovraccarichi”. A questo punto la scelta non libera più, ma debilita.
Oggi comprare un paio di jeans, osserva lo psicologo, richiede una quantità di energie imparagonabile a quelle richieste quarant’anni fa, perché hai molte più opzioni, troppe: e soprattutto, se scegli in maniera non ottimale (trovando per esempio lo stesso modello a metà prezzo nella ve...
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