Parigi, socialisti: un milione di euro per aprire una stanza del buco. Residenti: «È uno scherzo vero?»

Di Leone Grotti
28 Marzo 2013
A Parigi aprirà la stanza del buco, dove i drogati possano iniettarsi sostanze illegali in santa pace. I residenti francesi infuriati col governo socialista: «Diteci che è uno scherzo».

La Francia è pronta ad aprire la prima stanza del buco, ambiente protetto gestito dal ministero della Sanità dove i drogati possano liberamente recarsi per assumere droghe, anche illegali. Ad agosto il deputato socialista Jean-Marie Le Guen aveva proposto Parigi per la prima sperimentazione, a febbraio il premier Jean-Marc Ayrault ha dato il via libera alla capitale e così il sindaco socialista di Parigi Bertrand Delanoë ha già trovato la località giusta: aprire la stanza del buco nel decimo distretto della capitale, vicino alla stazione nord, molto frequentata dai drogati.

ASSEMBLEA PUBBLICA. Per spiegare la decisione ai cittadini, ieri sera Rémi Féraud, socialista a capo della circoscrizione, ha organizzato un’assemblea pubblica in un clima che il Le Figaro definisce «tesissimo». L’obiettivo di Féraud era quello di «aprire un dibattito e allentare la tensione» e il minimo che si può dire è che non è stato raggiunto. Quando Féraud ha cercato di giustificare l’apertura della sala del buco è stato letteralmente sommerso dai fischi dei residenti. Tra di loro c’era Nicolas, 26 anni: «Aprire una sala del buco è da irresponsabili. Hanno fatto solo demagogia, non ci hanno ascoltato per niente».

COSTA UN MILIONE DI EURO. Il luogo preciso nel quale la stanza sarà aperta non è stato ancora deciso, ma come ha comunicato Féreaud il progetto verrà a costare tra i 500 mila e un milione di euro. Una cifra alta e in un momento in cui la Francia è in crisi economica, il governo deve rastrellare almeno 3 miliardi in tasse aggiuntive nel 2014 e la disoccupazione ha superato il 10 per cento della popolazione attiva (25,7% tra i giovani), la notizia del costo non ha fatto piacere ai parigini.

NON È UNO SCHERZO. Féreaud ha cercato di convincere i residenti che «una sala di questo tipo porterà grandi benefici nei quartieri dove la tossicodipendenza causa numerosi problemi sociali. E poi la sala del buco esiste già: sono i bagni pubblici di via Ambroise-Paré». Gli abitanti della circoscrizione non si sono lasciati impressionare e hanno protestato con forza. Come Joan: «Qui ci sono già le prostitute, gli accampamenti dei rom, ci mancavano solo i drogati! Io spero che sia uno scherzo». I residenti infatti temono che attorno alla sala del buco aumenti la delinquenza. «Per le nostre strade ogni anno vengono gettate a terra 90 mila siringhe usate e dubito che diminuiranno con la stanza del buco».

@LeoneGrotti

Articoli correlati

2 commenti

  1. Bruno

    Una piccola osservazione: l’articolista scrive Xe come se fosse il nome del quartiere, ma Xe è l’abbreviazione di “decimo” in francese…

    1. Leone Grotti

      Ha ragione, ho corretto

I commenti sono chiusi.