Papa Francesco, telegramma per attentato a Boston: «Combattete il male con il bene»
Papa Francesco ha scritto un telegramma di cordoglio all’arcivescovo di Boston Sean O’Malley in seguito all’attentato alla maratona.
«Profondamente addolorato all’apprendere la notizia della perdita di vite umane e dei gravi feriti causati dall’attentato perpetrato nella serata di ieri a Boston – si legge nel telegramma – Sua Santità Papa Francesco mi prega di trasmetterle il suo affetto e la sua vicinanza nella preghiera. A seguito delle conseguenze di questa inaudita tragedia, Sua Santità invoca la pace di Dio sulle vittime, la sua consolazione su coloro che soffrono e la sua forza su quanti sono impegnati nelle operazioni di emergenza e di soccorso. In questo tempo di cordoglio il Santo Padre prega affinché tutti i bostoniani siano uniti nella determinazione a non essere sopraffatti dal male, ma di combattere il male con il bene, operando insieme per edificare una società più giusta, libera e sicura per le generazioni future».
DOLAN: «LA VITA E’ FRAGILE». Anche il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York e presidente della Conferenza episcopale statunitense, è intervenuto: «Il tragico epilogo della maratona di Boston ci ricorda che il male esiste e che la vita è fragile. I morti e i feriti tra le persone riunite per la celebrazione del Patriots Day di Boston invitano tutti noi a pregare per le anime dei caduti, la guarigione dei feriti e il ripristino della pace».
Poi ha aggiunto: «La crescente cultura della violenza nel nostro mondo e anche nel nostro Paese richiede misure di sicurezza sagge da parte dei funzionari governativi e un esame di coscienza da parte di tutti noi per vedere cosa possiamo fare personalmente per promuovere la pace e il rispetto per l’altro nel nostro mondo».
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Bravi Voi di Tempi: non volete divulgare le parole di un’ omelia di papa Francesco che sono UNO SCHIAFFO a tante prediche di Amicone su Tempi e a tanti predicozzi dei ciellini contro la “coerenza” che per loro equivale al “moralismo”:
“Chi ci ascolta e ci vede deve poter leggere nelle nostre azioni ciò che ascolta dalla nostra bocca e rendere gloria a Dio! Mi viene in mente adesso un consiglio che san Francesco d’Assisi dava ai suoi fratelli: predicate il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole. Predicare con la vita: la testimonianza. L’incoerenza dei fedeli e dei Pastori tra quello che dicono e quello che fanno, tra la parola e il modo di vivere mina la credibilità della Chiesa” (OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura, III Domenica di Pasqua, 14 aprile 2013).
Temo che queste parole voi redattori non le avreste pubblicate! Voi, di tutti i Papi e di tutti i vescovi, citate solo ciò che Vi fa comodo, solo ciò che non è in contrasto con le idee giussaniane.
Ed ecco cosa arrivate voi di Tempi a giustificare con le vostre definizioni di coerenza, peccato e moralità: ww.tempi.it/non-sono-i-peccati-di-s-smentire-la-politica-di-b-il-contrario#.UWyB6aLF9ad.