La Lumen Fidei di Papa Francesco, un best seller che deve tanto anche a Giovanni Paolo II

Di Giuseppe Brienza
10 Settembre 2013
Mentre Bergoglio prepara la nuova enciclica sui poveri, un saggio conferma i numerosi rimandi del suo primo testo alla Fides et ratio

La Lumen Fidei, la prima enciclica scritta da Papa Francesco portando a termine il lavoro di Benedetto XVI e pubblicata il 5 luglio scorso, nel solo primo mese dalla sua pubblicazione si è rivelata un vero e proprio best seller. In particolare in Italia ne sono state vendute ben 200 mila copie dell’edizione della Libreria Editrice Vaticana (Lev) e questo straordinario risultato è stato raggiunto nonostante il testo sia uscito nel periodo estivo e nonostante altre case editrici lo abbiano pubblicato contemporaneamente con l’autorizzazione della stessa Lev. Secondo Radio Vaticana il Papa avrebbe in progetto una nuova enciclica sulla povertà, che dovrebbe portare come titolo Beati pauperes (Beati i poveri).


QUEI RICHIAMI A GIOVANNI PAOLO II.
Nel frattempo, per la casa editrice Leonardo da Vinci, il filosofo monsignor Antonio Livi, già decano della facoltà di Filosofia dell’università lateranense, ha appena pubblicato un saggio (Fede e ricerca. L’Enciclica “Fides et ratio”, Roma 2013, euro 23,00, [email protected]), nel quale trae dal documento di Papa Bergoglio interessanti conferme in merito agli insegnamenti contenuti nella fondamentale enciclica del beato Giovanni Paolo II (la cui data di canonizzazione sarà presto ufficializzata) Fides et ratio (1998). Quest’ultima, infatti, è esplicitamente richiamata da Francesco e, con essa, tutti i contenuti riguardanti la “teologia della Fede” inseriti nei documenti del Concilio Vaticano II. Monsignor Livi offre nel volume un commento epistemologico assieme al testo integrale dell’enciclica per valorizzare quanto meritano quegli insegnamenti, purtroppo poco e male recepiti da molti degli studiosi cattolici.

 

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