«Papa Francesco è l’unico che non si è dimenticato di noi». Intervista al cardinale arcivescovo di Sarajevo

Di Benedetta Frigerio
06 Giugno 2015
«Siamo una Chiesa vivace che vuole ricostruire, ma che per farlo ha bisogno di essere sostenuta. La visita del Papa mi fa sperare in un'accelerata del processo di pace». Parla Vinko Puljic
Papa Francesco durante l'Udienza Generale in piazza San Pietro, 3 giugno 2015. Pope Francis' general audience in St. Peter's Square, in Vatican City, 3 June 2015. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

In Bosnia Erzegovina, dove le ferite delle divisioni etniche della guerra, che lacerò il paese dal 1992 al 1995, non si sono ancora chiuse, lo stanno aspettando tutti, cattolici, ortodossi e musulmani. Papa Francesco è davvero atteso con ansia, perché un paese che sembra un «punto nero dimenticato da tutti, avrà, dopo tanti anni, i riflettori puntati addosso». Ad accoglierlo «con sollievo e gioia» ci sarà anche il cardinale Vinko Puljic, arcivescovo di Sarajevo che ha vissuto il dramma del conflitto e quello successivo di «una pace mai veramente raggiunta».

Cosa ha pensato quando ha saputo della visita del Pontefice?
Per me, per noi,questa visita è una gioia. Un grande aiuto per raggiungere la vera la pace e il dialogo, ma sopratutto per la Chiesa cattolica, che ha sofferto durante la guerra e che da allora non ha mai smesso di sanguinare. Siamo felici anche perché ci sentiamo abbandonati dalla comunità internazionale, dai media che non parlano mai di noi, mentre il Papa ci sta dicendo che lui, invece, non ci ha dimenticati.

Quali sono gli ostacoli alla pace?
Da una parte, c’è poca volontà politica, per cui non viene facilitato il ritorno dei profughi le cui case sono state occupate durante la guerra. Lo Stato, che non è un vero stato democratico, è debole politicamente e economicamente e questo crea un livello di disoccupazione tale per cui la maggioranza dei nostri giovani emigra. La Chiesa soffre anche per questo. Siamo tre popoli con religioni diverse: i croati cattolici, i serbi ortodossi, e i bosniaci musulmani. Se sulla carta abbiamo gli stessi di dritti, di fatto non è così: noi cattolici siamo discriminati nella ricerca del lavoro o nei processi giudiziari. Motivo per cui le ostilità etniche restano.

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]Cosa ostacola il processo di integrazione europea della Bosnia Erzegovina?
Dobbiamo entrare in Europa affinché siano garantiti i princìpi democratici, necessari a far ripartire il paese e a darci un’economia stabile. Ora l’Unione Europea ci dice che non è possibile aderire al trattato in queste condizioni. Il problema è che siamo vincolati agli accordi di Dayton, che hanno suddiviso la rappresentanza politica sulla base delle etnie di appartenenza, cristallizzando quindi le divisioni. Accordi che gli Stati Uniti non vogliono modificare. L’entrata in Europa, però, sarebbe importante non solo per noi ma per tutta l’Unione Europea: l’alternativa è rimanere un punto nero, instabile, dove si fomenta la criminalità e il fondamentalismo alimentato da persone istruite nei paesi europei. Il problema è comune e affrontarlo separatamente è svantaggioso per tutti.

Nonostante questo la Chiesa non è scomparsa e i cattolici hanno mantenuto la fede. Basti pensare alle folle accorse in questi anni a Medjugorje per le apparizioni mariane. Vede una speranza?
Quello che posso dire è che a Medjugorje la gente prega, si confessa e si converte. E dove il popolo prega, c’è speranza. Sono contento perché la nostra fede non è svanita e anzi, nonostante le ferite della guerra, le nostre famiglie frequentano ancora la Messa, pregano insieme a casa e vivono cristianamente. Siamo una Chiesa vivace che vuole ricostruire, ma che per farlo ha bisogno di essere sostenuta. La visita del Papa mi fa sperare in un’accelerata del processo di pace.

@frigeriobenedet

Foto Ansa

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5 commenti

  1. angelo

    vedo che avete cancellato la mia riga di commento. sentire la PREGHIERA ECUMENICA E DIALOGANTE del papa a sarajevo mi ha fatto star male. per favorire il dialogo sacrifichiamo CRISTO? MA STIAMO SCHERZANDO? e poi viene a fare le predichine ai cristiani tiepidi, ai pipistrelli .

  2. Fabio

    Pare che anche gli USA i veri vincitori della guerra nella ex Jugoslavia, non si siano dimenticati di loro visto che si intromettono ancora nelle questioni politiche di questi paesi !
    Detto per inciso dopo aver dipinto come un criminale per anni Milisevic perche’eral’unico a opporsi all’intervento NATO nei Balcani nessuno ha detto che ilibunale dell’Aja lo ha assolto completamente proprio all’inizio del 2015
    per insufficienza di prove ,svelando cosi’ come la politica denigratoria nei suoi confronti negli anni ’90 fosse solo funzionale ad altro…
    Strano che essendo Milosevic comunista non sia stato difeso dai ” compagni” dopo l’assoluzione e neanche negli anni ’90 quando D’Alema e’entrato in guerra contro di lui…

    1. Fabio

      Strano anche che mentre l’UCK negli anni ’90 demoliva chiese e monasteri ortodossi e uccideva gente in Serbia poi i buoni cattolici occidentali andavano per corridoi umanitari ad aiutare tutti tranne i cristiani ortodossi serbi…ma dove era finito tutto l’ecumenismo verso i fratelli separati di cui ci di riempie tanto la bocca durante o convegni e le parate ecumeniche ?
      Speriamo veramente che questo Papa umile e semplice riporti la pace e l’essenziale in questa terra amata dalla Madonna…

  3. Lorella

    lecca lecca papa Francesco è “l’unico” “rivoluzionario” “storico” “mai visto prima” etc. più ha testa disabitata più viene esaltato gli intelletuali di sinistra radical chic gli intelligenti se fossero onesti lo direbbero ” Bergoglio un povero uomo con testa vuota”. Crozza lo potrebbe far dire a De Luca Bergoglio, Bergoglio un personaggetto invece no continuano a lanciarlo come una persona intelligente unica rivoluzionaria illuminata mai vista prima etc chissà perchè ……..cosa c’è dietro questo atteggiamento? ovviamente pura idolatria convertirsi mai e avanti con fiera della vanità

  4. Fabio

    Negli anni ’90 siamo stati imbevuti di notizie distorte che servivano agli USA per i loro piani militari ; Milosevic è stato additato come criminale mentre l’UCK erano le povere vittima della Macedonia.
    All’inizio del 2015 la Corte dell’Aja ha assolto definitivamente Milosevic dalle accuse fattegli , per insufficienza di prove e l’UCK condannato per crimini contro l’ umanità, ma nessuno dei mass media ha pubblicizzato la cosa.

    Cosa aveva fatto Milosevic ? Comunista filo titino, cercava si salvare in serbi in Kosovo dalle rappresaglie dei terroristi (pare che all’epoca ci fosse anche un commercio d’organi prelevati ai serbi del Kosovo e inviati in Turchia) e salvare la Serbia con il suo patrimonio di chiese e monasteri ortodossi, poi distrutti quasi completamente dall’UCK, ma non per principi religiosi, ma per una nazionalismo simile a quello che oggi unisce Putin alla Chiesa Ortodossa russa.
    Non è risultato nessun genocidio da parte serba, ma nessuno lo dice.
    I buoni cattolici occidentali all’epoca si sono affrettati ad andare a sostenere i musulmani attraverso corridoi umanitari , istituiti per iniziativa della NATO che combatteva Milosevic.
    Strano , con tutto il parlare di ecumenismo che si fa oggi i cattolici avrebbero dovuto aiutare i fratelli ortodossi serbi, invece hanno prevalso altre ragioni, …come per D’Alema che non avrebbe mai dovuto combattere contro un comunista come Milosevic, un suo compagno , nel senso di tavarish…
    A volte le convenienze politiche fanno cancellare l’ideale per cui si è lottato per una vita …strana la vita…

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