
«La divisione nella comunità cristiana è uno dei peccati più gravi, perché la rende segno non dell’opera di Dio, ma del diavolo»
Papa Francesco ha ripreso stamattina, dopo la pausa estiva, la catechesi all’udienza Generale in piazza San Pietro. Davanti a oltre diecimila pellegrini, il Pontefice ha parlato della Chiesa, che è «una e «santa». È «una» perché discende dalla Trinità divina, che è mistero di unità e comunione. È «santa» perché fondata da Cristo e animata dallo Santo Spirito. Ma, poiché questa santa Chiesa è composta da peccatori, è necessario che ogni credente sia sempre disposto a convertirsi, a ricordarsi di vivere ogni giorno in comunione e unità con gli altri fratelli: «Ma Lui, Gesù, non ci lascia soli, non abbandona la sua Chiesa! Lui cammina con noi, Lui ci capisce. Capisce le nostre debolezze, i nostri peccati, ci perdona, sempre che noi ci lasciamo perdonare, no? Ma Lui è sempre con noi, aiutandoci a diventare meno peccatori, più santi, più uniti».
UNA COSA SOLA CON LUI. Papa Francesco ha sottolineato il fatto che lo stesso Gesù ha raccomandato ai discepoli di rimanere uniti. Ricordando le parole di Cristo all’ultima cena («Padre, che siano uno») il santo padre ha commentato: «Com’è bello sapere che il Signore, appena prima di morire, non si è preoccupato di se stesso, ma ha pensato a noi! E nel suo dialogo accorato col Padre, ha pregato proprio perché possiamo essere una cosa sola con Lui e tra di noi. Ecco: con queste parole, Gesù si è fatto fa nostro intercessore presso il Padre, perché possiamo entrare anche noi nella piena comunione d’amore con Lui; allo stesso tempo, le affida a noi come suo testamento spirituale, perché l’unità possa diventare sempre di più la nota distintiva delle nostre comunità cristiane e la risposta più bella a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi».
DIVISIONI FRA CRISTIANI. L’unità è anche il segno distintivo della presenza dei cristiani. «Gli Atti degli Apostoli – ha detto papa Bergoglio – ci ricordano che i primi cristiani si distinguevano per il fatto di avere “un cuore solo e un’anima sola”; l’apostolo Paolo, poi, esortava le sue comunità a non dimenticare che sono “un solo corpo”. L’esperienza, però, ci dice che sono tanti i peccati contro l’unità. E non pensiamo solo agli scismi, pensiamo a mancanze molto comuni nelle nostre comunità, a peccati “parrocchiali”, a quei peccati nelle parrocchie. A volte, infatti, le nostre parrocchie, chiamate ad essere luoghi di condivisione e di comunione, sono tristemente segnate da invidie, gelosie, antipatie».
«Se guardiamo alla storia della Chiesa – ha proseguito Francesco -, quante divisioni fra noi cristiani. Anche adesso siamo divisi. Anche nella storia i cristiani abbiamo fatto la guerra fra noi per divisioni teologiche. Pensiamo a quella dei 30 anni. Ma, questo non è cristiano. Siamo cristiani o no? Siamo divisi adesso. Dobbiamo chiedere anche per l’unità di tutti i cristiani, andare sulla strada dell’unità che è quella che Gesù vuole e per cui ha pregato».
ACCOGLIERE, PERDONARE, VOLER BENE. «La divisione – ha concluso il Pontefice – è uno dei peccati più gravi, perché la rende segno non dell’opera di Dio, ma dell’opera del diavolo, il quale è per definizione colui che separa, che rovina i rapporti, che insinua pregiudizi… La divisione in una comunità cristiana, sia in una scuola, sia in una parrocchia, sia in un’associazione è un peccato gravissimo, perché è opera del Diavolo. Dio, invece, vuole che cresciamo nella capacità di accoglierci, di perdonarci e di volerci bene, per assomigliare sempre di più a Lui che è comunione e amore. In questo sta la santità della Chiesa: nel riconoscersi ad immagine di Dio, ricolmata della sua misericordia e della sua grazia».
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5 commenti
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Ma di quali cristiani parla il Santo
Padre. Mi sa che
confonde i cristiani cattolici veri che
appartengono aUna Santa cattolica
Apostolica Ronana. Con cristiani di
diversi gruppi che parlano di Cristo ma
non lo sono. Caro Padre se quelli li
lasci come sono nello scisma o nell eresi
non so come faranno a essere felici
poi. Credi davvero che se si vogliono
bene SALVANO LA LORO ANIMA.
Casomai parla dei cattolici adulti. Ma anche qualche tradizoonalista, a quanto pare, coltiva la polemica sterile e la superbia del cataro.
Michele
credo che non sai il
signicato delle parole che
scrivi. Se o capito bene il
Santo Padre parla di mettere
tutte le religioni insieme per
farne una sola credo. Ma se
Dio Padre voleva questo
l AVREBBE FATTO GIA CON
I FARISEI SCRIBBI E SADDUCEI.
COME VEDO SEI LONTANO DAL
VANGELO RICORDA LE
PAROLE DI GESU FIGLIO DI DIO
SECONDO ME IO DICE GESU SONO
LA VIA LA VERITA E LA VITA.
PREGA ANCHE TU PER AVERE
LA GRAZIA DI CAPIRE.
Signor CIM, il suo commento riflette la tipica presunzione di ogni credente (non solo cattolico) di essere sempre nel giusto. Sono sempre gli altri a sbagliare. “La mia religione è l’unica religione vera, gli altri sono eretici, gli altri sono in errore…”. I musulmani fanno lo stesso discorso e definiscono “infedeli” chi non è dei loro. Il termine denota anche mancanza di rispetto verso chi professa un altro credo religioso, sarebbe più corretto dire “seguaci di altre fedi”. Ma il concetto è lo stesso: anche per i musulmani l’unica vera fede è la loro e possibilmente dovrebbe essere imposta con la forza a tutti gli altri. Così non si va da nessuna parte. Se ognuno parte dal presupposto di essere sempre nel giusto e che gli altri siano sempre in torto, non ci sarà mai possibilità di dialogare con chi ha altre convinzioni e permarranno le eterne divisioni tra fedi diverse, con tutte le tragiche conseguenze che stiamo vedendo.
Cara Valentina
io non voglio offendere nessuno
vedo pero che il vangelo e poco
letto e capito.Se leggi quello
che dice Gesu nel vangelo allora
capirai quello che dico. Per
avere la grazia di capire la parola
di Gesu devi essere senza peccati
capisci allora Gesu ti fara capire
la verita che non a niente a che vedere
con le persone. Prego per te che abbi
la grazia di far parte alla mensa del
Signore che ci promette la vita ETERNA.