Pansa: «L’addio a Monti è un salto nel buio. E non la festa del rinato Paese dei balocchi»

Di Redazione
10 Dicembre 2012
Editoriale su Libero. «Brunetta ha dichiarato: "Sento aria di vittoria". Mi ricorda un tale che sosteneva: "Sento profumo di prosciutto", e poi si ritrovò a succhiare soltanto l’osso».

Domenica su Libero Giampaolo Pansa ha formulato le sue previsioni sul futuro politico italiano in un commento intitolato “Senza il Professore è un salto nel buio”. Il celebre giornalista nota che sono in molti «a strillare felici: addio Monti! Stanno soprattutto sul versante del centrodestra, ma abbondano anche nel centrosinistra». L’autore de Il sangue dei vinti non è tanto stupito dalla «felicità di una parte del corteo guidato da Pierluigi Bersani e da Nichi Vendola», quanto, piuttosto, dai «molti amici che penso di avere nel centrodestra. Di solito si tratta di persone con la testa sul collo, moderate, attente ai propri interessi come è logico che sia. Però non indifferenti al più generale interesse del Paese. (…) Ebbene, una parte di questi amici è contenta che il governo dei Professori stia per cadere. Accusano Monti delle peggiori nefandezze. Sono convinti che i tecnici abbiano sospeso la democrazia. Si mostrano imbufaliti dalle troppe tasse che pagano o dovrebbero pagare. E sperano che, una volta scomparso Monti, l’Italia ritorni a essere il Paese dei Balocchi. Ma soprattutto non sembrano porsi il problema dei problemi: quale governo arriverà dopo quello dei Professori?».

OSTAGGI DI VENDOLA E CGIL. Per Pansa lo scenario più probabile è una vittoria alle prossime elezioni del fronte delle sinistre guidato da Bersani. Un esecutivo che stavolta, diversamente dalle ultime esperienze, non «andrà a casa tanto presto. Si avvarrà di un bastione formidabile, la Cgil di Susanna Camusso. Il sindacato rosso diventerà in fretta il padrone segreto del governo. E accrescerà il tasso di arroganza che le sinistre stanno già rivelando. Vedremo all’opera un esercito che la vittoria ecciterà sempre di più». Insomma, il governo Bersani sarà ostaggio «delle truppe di Vendola e nella Cgil e metterà la «patrimoniale, una tassa incombente che verrà pagata da chi ha redditi superiori alla media ed è stato sempre tanto onesto da dichiararli per intero al fisco. Mentre gli evasori la scamperanno». E se Pier Ferdinando Casini si alleerà con loro finirà per fare la «comparsa».

DI NUOVO TUTTI CONTRO IL CAIMANO. L’ipotesi B, secondo Pansa, è la vittoria del centrodestra, una vittoria possibile solo se si disponde di quattro punti di forza: «Un leader, un gruppo dirigente solidale, un programma, i voti necessari per battere gli avversari». E qui, iniziano i problemi perché «le sinistre faranno rinascere il Comitato di liberazione dal Caimano»; «un gruppo di comando coeso non esiste, dal momento che non è affatto certo che la squadra di Alleanza nazionale andrà al voto da sola o no, rischiando di trovarsi a braccetto con la Lega. Di un programma non c’è traccia. Purtroppo è possibile che sia quello che immaginiamo: disfare tutto ciò che ha costruito il governo Monti, ridurre le tasse pure a chi non le paga, dichiarare guerra all’euro e all’Europa, riesumare il peggio dei vecchi trionfi del Cavaliere».

IL PROBLEMA: I VOTI. «Ma l’incognita più grande – nota Pansa – riguarda i voti. Berlusconi è in grado di ripetere i  miracoli del 1994, del 2001, del 2008? Lui ritiene di sì. Il Cavaliere si comporta come se fosse ancora l’uomo che nel 1994 esordì da politico battendo la macchina bellica di Achille Occhetto. Ma allora Silvio aveva 58 anni, oggi ne ha appena compiuti 76. L’età è un peso tremendo. Fatelo dire a me che sono nato un anno prima del Cavaliere, però non pretendo di giocare al Piccolo Premier».

PROFUMO DI VITTORIA? NO, PROSCIUTTO. Pansa non rinuncia a qualche battuta fulminante delle sue: «È probabile che nel centrodestra molti siamo convinti di rivincere. Un simpatico avanguardista come Renato Brunetta venerdì ha dichiarato a Libero: “Sento aria di vittoria”. Mi ricorda un tale che sosteneva: “Sento profumo di prosciutto”, e poi si ritrovò a succhiare soltanto l’osso».

OCCASIONE PERDUTA. La conclusione di Pansa è amara: «Il vero leader di un serio centrodestra poteva essere proprio Monti. Aveva tutti i numeri politici, culturali, di esperienza e di carattere per diventarlo. Ma i media di quel blocco lo hanno sempre dipinto come un vampiro succhiasangue, colpevole di un’infinità di reati. Compreso quello assurdo di non aver fermato ai confini italiani una recessione mondiale. Il centrodestra ci conferma che l’Italia è il paese delle occasioni perdute. Da noi nessuno può essere certo di farcela. Neppure la ditta Bersani & Vendola. Per questo il Bestiario seguita a pensare che l’addio a Monti sia un salto nel buio. E non la festa del rinato Paese dei balocchi».

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1 commento

  1. Andrea Rosati

    Ma come fa uno come Pansa a dire di affidarsi a Monti. Siete disposti a perdere la libertà pur di avere un tozzo di pane (cioè lo spread basso). Io no. Chi ha in mano lo spread (e qualcuno ce l’ha in mano) ha in mano anche voi???

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