Palermo, Orlando non sa come disinnescare la bomba del carrozzone Gesip

Di Chiara Rizzo
04 Settembre 2012
Nata come uno degli ultimi atti dell'amministrazione Orlando nel 2000, la municipalizzata che si occupa dei servizi del comune è diventata ingestibile. I lavoratori promettono di mettere a ferro e fuoco la città

Curioso destino, che rischia di avvinghiarsi in circolo intorno al sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Era stato proprio per iniziativa del “sinnacollando”, come lo chiamano i palermitani, che nel 2000 era stata costituita la Gesip, partecipata comunale che si occupa di servizi per la città (dalla pulizia e mantenimento del cimitero, a quella delle scuole o degli uffici): uno degli ultimi atti della primavera di Palermo.

Quello che ne è conseguito è stato uno dei più grandi carrozzoni clientelari dell’isola, giunto – una tornata elettorale dopo l’altra e quindi un’infornata di precari dopo l’altra – a 1.808 dipendenti, assunti tranquillamente anche nell’ultimo decennio di amministrazione del centrodestra, come prima dal centrosinistra senza alcuna distinzione.

Gesip nasceva, sulla carta, con l’intento di dar lavoro ai precari; e questo ha fatto. Peccato che ciò sia avvenuto senza alcun criterio se non aziendale, quanto meno di logica: così dalla fine del 2011 il carrozzone Gesip non ha più un euro in cassa nemmeno per pagare gli stipendi. Eppure è andato avanti un mese dopo l’altro sino ad ora, grazie ad uno stratagemma. Ogni mese, infatti, sono stati sbloccati i fondi per gli stipendi con un’ordinanza di emergenza della Protezione civile. Ogni mese avrebbe dovuto essere l’ultimo, invece l’emergenza è stata solo rimandata fino al mese successivo: nessuno si è preso la briga – nessuno, soprattutto nel governo Lombardo, che pure ha gestito la palla rovente Gesip da gennaio di quest’anno – di risolvere una volta per tutte il problema.

Il sistema è così proseguito, e pure dopo l’elezione del “sinnacollando”, anche perché, non appena si paventava la chiusura di Gesip, subito i lavoratori scendevano in piazza e lì erano dolori per tutti. Cassonetti traboccanti di monnezza, fino a livelli da emergenza, scioperi e blocchi stradali, uffici e scuole abbandonati in condizioni antigieniche sono stati i principali esiti delle proteste dei lavoratori della municipalizzata. Lavoratori che, se non hanno il potere di chiedere una gestione corretta dell’azienda, hanno di sicuro quello di gettare nel panico gli amministratori comunali e regionali, che finora sono solo riusciti a avviare la messa in liquidazione del carrozzone.

Ora è successo però che Roma avrebbe dato il niet all’ennesima ordinanza per sanare l’emergenza: Orlando per tutta risposta dà la colpa ai partiti dell’opposizione, mentre la sua giunta ha parlato in un documento sul caso Gesip di «una strategia della tensione. Sulla gestione dei servizi per la città si sta giocando una partita in cui si intrecciano interessi economici e criminali».

L’osservazione è plausibile, ma non esclude le responsabilità di tutti gli amministratori della città, compresi questi ultimi. L’ex commissario Gesip, Massimo Primavera, denuncia: «Ogni mese l’azienda incassa la fattura del mese precedente. Con questi soldi vengono pagate tutte le spese obbligatorie, come stipendi e contributi Inps. Perché l’attuale liquidatore quando ha ricevuto le fatture relative al periodo di mia competenza non ha liquidato banche e finanziarie? Inoltre la Gesip vanta crediti dal Comune di Palermo per 10 milioni. Sono andato via perché avevo compreso che si voleva chiudere e disfarsi dei lavoratori»: e invece per mesi le cose sono andate avanti lo stesso.

Ora i 1800 lavoratori sono quelli che temono di dover pagare per la malagestione: «Vogliono togliere il pane ai nostri figli – dicono i lavoratori – e questo non lo permetteremo. Siamo pronti a tutto, anche a fare la guerra, bruciare anche agli autobus,i mezzi pubblici, le macchine della polizia e dei carabinieri. Fare la guerra. Se non otterremo niente distruggeremo Palermo».

Articoli correlati

2 commenti

  1. Mappo

    Dopo la replica del signor Castigamatti, presumo autorevole componente dell’Ufficio stampa del Sindaco Orlando, cosa resta da dire? Solo che se i palermitani si sono eletti un’essere così inguardabile come l’attuale sindaco non solo hanno sputato in faccia a Falcone e Borsellino e a tutti coloro che hanno dato la vita nella lotta contro la mafia, ma si sono condannati con le loro stesse mani ad un futuro di retorica e strade sporche, marce antimafia e tasche vuote, ipocrisia e disoccupazione. Avete voluto Don Leoluca Cascio Orlando (a cui tutti devotamente baciamo le mani) come sinnaco di Palermo? Mo’ so’ cazzi vostri.
    Comunque poteva andarvi pure peggio come è successo a Napoli con Gigetto De Magistris e come si dice: chi si accontenta gode, quindi palermitani, godete pure.

  2. CASTIGAMATTI

    Egregia redazione, mi permetto di affermare che il nomignolo “sinnacollando” lo avete appioppato VOI in questo articolo, e qualche altro “imbecille” anche se in altra versione, che sicuramente non vede di buon occhio il Sindaco di questa citta’ (probabilmente politici TROMBATI dalle recenti elezioni) io le posso affermare che il LEOLUCA ORLANDO darebbe l’anima per questa città, e in questo momento sta cercando di renderla meno povera di quanto non lo sia mai stata. Licenziare 1808 lavoratori di riflesso sarebbe un dramma per tutta la città, perche’ se consideriamo ragionevolmente che ogni nucleo potrebbe essere formato da 4 componenti andremmo a poco meno di 10.000 unità che non spenderebbero più un euro…….e i figli non potrebbero frequentare le scuole per i costi esorbitanti dei libbri e i vari accessori ……concorda che potrebbe assumere nella sua complessità un problema sociale?
    Inoltre la devo contraddirla come leggo da più parti che la GESIP non l’ha creata ORLANDO ma bensì il commissario SERIO e l’ex sindaco CAMMARATA (che dopo la PESTE del 1624) è stata la cosa peggiore che PALERMO abbia UMILIATAMENTE subito!!!
    La invito inoltre a non fomentare l’ ODIO verso questa gente quando aggiungete alle poche frasi dette da un singolo “IMBECILLE” delle aggravanti del tipo “bruciare le macchine della Polizia o dei Carabinieri” o “distruggeremo Palermo”.
    SONO DELLE AGGRAVANTI CHE INFANGANO LA VOSTRA TESTATA E MOLTIPLICANO L’ODIO DEI NOSTRI CONCITTADINI! Sappiate che noi AMIAMO la nostra città e i nostri CONCITTADINI, e come ho scritto una volta: STIAMO RECITANDO UNA “PARTE ” CHE NON E’ LA NOSTRA……PURTROPPO GLI EVENTI CI HANNO DATO IN MANO QUESTO COPIONE…..E SE NON LO RECITIAMO BENE SAREMO DAVVERO FUORI!!!

I commenti sono chiusi.