Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Società

Onore ai filippini italiani. Popolo che ancora conosce il poderoso senso della parola “fede”

I loro uomini sono i nostri “tuttofare”, le loro donne le nostre domestiche e baby sitter. Chi sono queste silenziose presenze che ci circondano e che in questi giorni pregano e mandano aiuti ai loro fratelli colpiti dal tifone?

Marina Corradi
12/11/2013 - 13:40
Società
CondividiTwittaChattaInvia

I loro uomini sono i nostri “tuttofare”, le loro donne le nostre domestiche e baby sitter. In questi giorni in cui si parla dei tremendi guasti che il tifone Haiyan ha provocato nel loro paese, anche noi italiani siamo portati ad accorgerci di queste solitamente silenziose presenze che abitano nel nostro paese. Colpisce il loro non solo essere una comunità molto coesa e del tutto integrata nella società italiana, ma anche la loro orgogliosa appartenenza ad un popolo dal quale non hanno reciso i legami. Per questo, nei giorni in cui molte comunità di “filippini italiani” si stanno dando da fare per aiutare i loro fratelli vittime del tifone, noi abbiamo pensato di ripubblicare un articolo che, dieci anni fa, nell’agosto 2003, Marina Corradi scrisse su Tempi. Eccolo di seguito.

Caravaggio (Bergamo) – La canicola toglie il fiato, e non c’è scampo al sole allo zenith nel mezzogiorno di una domenica di agosto. Pochi pellegrini accaldati scendono al Sacro Fonte. Là sotto, dove un giorno di maggio del 1432 la Madonna «materna apparve, nunzia di conforto e di pace», nella penombra sgorga l’acqua miracolosa. I fedeli riempiono le bottiglie, si segnano devoti. Improvvisamente, come un subbuglio, una folata di vento: entrano veloci, quasi di corsa, tre filippini in tenuta da ciclisti. Giovanissimi, sudati come da una lunga pedalata, si precipitano alla Fonte. Prima si fanno il segno della Croce; poi con quell’acqua si bagnano i corti capelli nerissimi, la faccia sudata, e infine la bevono con un’avidità gioiosa e innocente – con la sete che si ha, a vent’anni, d’estate, dopo una corsa in bici. Si segnano di nuovo, e già sono andati.

Alla messa (in anticipo) per trovare posto
Il santuario di Caravaggio ogni domenica è pieno di filippini. Forse perché è santuario mariano, e i filippini sono devoti da sempre alla Madonna. Forse per un’eco di miracoli che li ha raggiunti, e in cui a loro volta sperano. Si presentano alle Messe di metà mattina con un buon anticipo: perchè per trovare posto a sedere per famiglie di dieci o quindici persone non si può arrivare in ritardo. Li vedi entrare e allineare nei vecchi banchi di legno scuro file di sei o otto bambini tra fratelli e cugini. Tutti vestiti bene, “della domenica”, come si diceva una volta da noi, quando non esisteva il week end, e non si usavano le tute da jogging. Le madri e i padri ai due capi della panca, fieri di tutti quei figli. I più piccoli, annoiati dalla Messa, fissano i loro immensi occhi neri sugli angeli scolpiti sui portali, sugli stucchi d’oro delle colonne; ridono, ma di nascosto e a bassa voce, perchè il padre non gli toglie lo sguardo severo di dosso. Osservi queste famiglie interminabili di fratelli e cugini e nipoti, traboccanti di bambini, e i loro capelli neri e lucenti e gli occhi asiatici, e capisci che una nuova Europa è già in silenzio cominciata, e non importa se parla tagalog. Sa il Padre Nostro, ed è abbastanza.

Bea Joy, la bambina nata durante il tifone nelle Filippine

Quando avevamo noi la valigia di cartone
Per don Giancarlo Quadri, responsabile per la diocesi di Milano della pastorale dei migranti, l’immigrazione cristiana in Italia è una «costellazione di rinascita: accanto ai filippini, che sono oltre ventimila solo in Lombardia e fortemente praticanti, ci sono i latinoamericani, per i quali abbiamo riaperto al culto, accanto all’Università Statale, l’antica chiesa di Santo Stefano, che ogni domenica è gremita. E c’è la nuova onda dell’Est, i rumeni, i moldavi, le ucraine, che cominciano ad avere le loro cappellanie. Spesso mi trovo a pensare che cominciamo ad assistere a una sorta di ritorno di ciò che l’Europa ha seminato coi suoi missionari, nei secoli passati».
Non tutto è oro. Don Quadri racconta di come sette di ogni tipo assedino le popolazioni immigrate, ghermendo adepti grazie alla loro ignoranza. Come le seconde generazioni, nell’impatto con l’Occidente, facilmente perdano l’eredità dei genitori. E quanto sulle facce di certe bande di adolescenti filippini che ciondolano attorno al sagrato del Duomo tutto il giorno, «si legga già tutta un’altra storia». D’altra parte, ti chiedi, pensando alla Milano di quarant’anni fa, quanti dei figli di quelli che arrivavano dal Sud con le valige di cartone se ne andavano girando sbandati in piazza Duomo? Comunque, ora è gente di Milano, e “terroni” li chiama solo Bossi.

Libera a malo
Lombardi, “terroni”, filippini. La stratificazione delle immigrazioni si vede bene a Caravaggio, luogo di popolo per eccellenza. Vedi i bergamaschi, e quelli di Lodi e di più giù con la parlata più larga; e poi le ampie famiglie con i vecchi che conservano gli accenti del Sud, e i nipoti in tutto milanesi; e poi questi cortei di filippini coi ragazzini che già balbettano in italiano. E questa gente si mescola tra i banchi del santuario consumati e lisciati dalle ginocchia di generazioni di pellegrini, sotto le volte dove c’è scritto: «Libera a malo», che è l’essenziale. Scendono tutti assieme pigiandosi l’un l’altro al Sacro Speco, accendono una candela, dicono un’Ave Maria nella lingua che sanno, s’alzano, vanno. Ardono tutte assieme le candele.
Fuori, nella grande corte, sono eleganti e belle, le filippine nel giorno di festa. Qualche famiglia ha già una Fiat di seconda mano, come gli operai italiani negli anni Sessanta. Hanno alle spalle anni di stenti da dimenticare; anni di cui, orgogliosi, non parlano volentieri. Il viaggio clandestino da Manila a qui è costato ad ognuno molto caro. Anni e anni di lavoro. Dieci anni fa, oltre sei milioni di lire, quando uno stipendio in patria era di 200mila lire al mese. «Si vendeva tutto, la casa, i piccoli gioielli, tutto» racconta Louise. «Il percorso più frequente passava per Medjugorje. Dopo il pellegrinaggio, un taxi ti portava vicino alla frontiera con l’Italia. Poi erano quattro o cinque ore a piedi, di notte, per le montagne. Quando sono arrivata io, c’era la neve. Non l’avevo mai vista. Avevo freddo, e una grande paura. Non so come, siamo passate. Ma per mesi, ogni volta che vedevo un vigile, e persino i controllori dei treni, io tremavo per la paura».

Siamo in 97
Sono arrivati nascosti nei vagoni letto dei treni e nei bauli dei taxi, terrorizzati, come criminali colpevoli di chissà quali delitti. Lasciando a casa figli bambini per venire a curare i nostri, vecchie madri che non hanno più rivisto, per venire a curare le nostre. Sono arrivate e si son messe a lavorare tanto. «Gli italiani l’hanno visto, e ci rispettano» dice Eva «noi, qui, ci stiamo bene». Han facce forti, da matriarche, le donne più anziane. Ce n’è, tra loro, di quelle che hanno portato in Italia un pezzo intero di mondo. Eden ha 58 anni. Ne aveva 38, e cinque bambini, quando decise di lasciare il suo paese, nel Nord delle Filippine, perché non riusciva a dargli da mangiare. «Un giorno ho detto: vado. Sono partita da sola e sono arrivata a Palermo, con il visto turistico. Mi ricordo quel mattino, sola e così lontana dai miei figli, senza nessuna certezza se non quella di essere, dopo pochi mesi, una clandestina. Ho trovato un lavoro, naturalmente in nero, 200mila lire d’allora per tutto il mese a servizio. Mia madre è morta, e avrei voluto tornare per il funerale ma la signora me lo ha impedito: se parti, m’ha detto, non ti riprendo. Poi sono andata a Milano e lì mi ha assunta un sacerdote che mi ha aiutato molto. Ho fatto arrivare mio marito e i miei figli, che ora sono tutti sposati. Ho nove nipoti. Tutta la mia famiglia, sorelle, zii, cugini, tutti poveri come eravamo noi, si è appoggiata a me per venire in Italia. Sono tutti qui, lavorano tutti. Siamo in 97. Io sono andata a Lourdes. Non per chiedere nulla. Solo per ringraziare».

Dio (per i filippini) non è morto
A Caravaggio vedi che è arrivato un popolo. Da molto lontano, è arrivato un popolo cristiano. Povero ma ricco di figli, quanto noi siamo ricchi e avari di bambini. Altri ne vengono, ne verranno, più disperati, dall’Est, dalla Romania, dalla Moldavia, dall’Ucraina. Ci sarà chi griderà allarmato che bande di miserabili stanno invadendo la civile Europa – il che sotto certi aspetti potrebbe anche esser vero. Sembra però che alcuni almeno di questi poveracci in cerca di pane, naufraghi della tragedia del socialismo reale, dopo decenni di ateismo di Stato abbiano conservato vivo un desiderio. Chissà che l’Europa in cui vent’anni fa Dio era dato per morto, non ridiventi cristiana grazie all’invasione degli ultimi dei poveri.

LEGGI ANCHE:

siccità fiume Po

Contro la siccità non servono slogan, ma politiche di adattamento

24 Giugno 2022

Dove sta andando l’Europa? E dove l’Italia?

20 Maggio 2022
Tags: Europafilippinihaiyanlombardialourdestifone
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

siccità fiume Po

Contro la siccità non servono slogan, ma politiche di adattamento

24 Giugno 2022

Dove sta andando l’Europa? E dove l’Italia?

20 Maggio 2022
Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia

Fontana prosciolto. Quanto tempo perso a indagare sul nulla

17 Maggio 2022
Stato islamico

L’appello dello Stato islamico per colpire «gli infedeli» in Europa

24 Aprile 2022
Vladimir Putin e Emmanuel Macron

Guerra in Ucraina, almeno Macron ci prova

23 Aprile 2022

La Chiesa non può abbandonare l’Europa a se stessa

16 Aprile 2022
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Foto Red Dot per Unsplash
Ambiente

Stop auto endotermiche? «Decisione ideologica»

Redazione
9 Giugno 2022

Altri video

Lettere al direttore

Fermare la guerra infinita

Carlo B. Scott Visconti
24 Giugno 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    In questi tempi strani capita perfino di ritrovarsi d’accordo con Calenda
    Lodovico Festa
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Il cardinale Marx e la Chiesa “alla moda”
    Peppino Zola
  • Cartolina dal Paradiso
    Cartolina dal Paradiso
    L’ideale cristiano non è la brava persona di successo, ma il santo
    Pippo Corigliano
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Vasilij Grossman, la Russia e Macron
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    I sabati di lavoro dei profughi ucraini per i polacchi «in segno di gratitudine»
    Angelo Bonaguro

Foto

Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022
Foto

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022
Foto

Avsi Run al Parco di Monza per sostenere i progetti dell’ong in Ucraina

27 Aprile 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist