Oh-oh stasera si gioca la Champions. E Ciuffo Mancini e Special One Mourinho rischiano

Di Emmanuele Michela
06 Novembre 2012
Il City arranca, il Real non brilla, e anche gli altri top club europei faticano. In Coppa sfondano le piccole, eccetto le due corazzate United e Barça. Ma ora iniziano i match decisivi

Il nervosismo si assapora facile sul suo volto. Il ciuffo elegante che tanto ha conquistato la Premier un anno fa ora cade floscio sulla testa di Roberto Mancini, e non riesce a nascondere tutta la tensione dello jesino, oggi atteso da una sfida importantissima in Champions. Il suo City non brilla in campionato, men che meno in Europa, dove ha racimolato solo un misero punticino nelle prime 3 partite: fondamentale quindi vincere stasera contro l’Ajax, e sperare poi di confermarsi nei match successivi. I Citizens sono una delle squadre per le quali il quarto turno di coppa è già decisivo, roba da dentro o fuori. Imbarazzante per il club di Manchester pensare di essere nella stessa situazione di squadre come Dinamo Zagabria, Nordsjaelland, Lille. E altrettanto imbarazzo ha suscitato tra i giornalisti inglesi la voce di mercato sul Mancio: un anno fa sarebbe stato vicino ai francesi del Monaco, di cui non sarebbe ancora scemato l’interesse. «Non capisco perché continuate a domandarmi dello scorso mese, o dello scorso anno. È finito, perché? Perché continuate e chiedermi: “L’anno scorso c’è stata la possibilità che tu te ne andassi”. Sono rimasto perché il mio lavoro è qui. Abbiamo vinto tre trofei in due anni».

TENSIONE A MADRID. Ma il City non è la sola big che questa settimana si gioca tanto in Champions. Il Real di Mourinho è di scena tra le mura amiche del Bernabeu, contro il Borussia Dortmund che tanto ha impressionato due settimane fa, nel match casalingo contro le Merengues. Manchester dista qualche migliaio di chilometri da Madrid, ma il clima intorno alla panchina pare simile: mai come quest’anno il lavoro del lusitano è guardato con perplessità. Troppi gli 8 punti di ritardo dai rivali del Barcellona, troppo altalenante il rendimento in Europa. Difficile scrutare i pensieri del tecnico, anche lui nervoso e diretto nel rispondere alle domande sui vuoti al Santiago Bernabeu: «Ci mancava solo questa… Io non sono il responsabile della crisi economica in Europa e in Spagna». Anche per il Real stasera la coppa ha valore in più.

TRA LE INGLESI BRILLA SOLO LO UNITED. Tra le altre big, partite importanti per le due italiane, Milan e Juve, e ancor di più per l’Arsenal, impegnata sul difficile campo di Gelsenkirchen: i Gunners, al peggiore inizio di campionato della loro storia, arrivano da una magra sconfitta per 2-1 contro lo United, dove hanno tirato in porta solo una volta. Nel girone sono secondi, ma con una sconfitta potrebbero trovarsi nei guai, col rischio di andare a giocarsi tutto all’ultima giornata al Karaiskakis contro l’Olympiacos. Match importante anche per il Chelsea, che ospita lo Shakhtar capolista: la squadra di Di Matteo ha appena perso il primato in Premier, e allo Stamford Bridge sa di non poter sbagliare contro gli ucraini, in vista anche del match del 20 novembre, quando dovrà giocarsi la qualificazione allo Juventus Stadium. Di big tranquille ci sono solo Barcellona e Manchester United, oltre al solito Porto, nel gruppo A davanti pure al PSG di Ibra e Ancelotti. I prossimi due giorni emetteranno già i primi verdetti, ma uno, il più importante, ha già fatto sentire la sua voce: anche quest’anno lo spettacolo della Champions rivela il lato più imprevedibile del pallone.

@LeleMichela

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