Obama vuole le sanzioni per Putin, che ricambia

Di Chiara Rizzo
20 Marzo 2014
Cresce di livello la tensione Usa-Russia, ora è scontro di misure tra Mosca e Washington. Il presidente Usa: «Siamo pronti a revocare le misure, ma non lasceremo che Kiev debba scegliere tra Russia e Occidente»

Il presidente Barack Obama da Washington ha minacciato la Russia di Putin, impegnata da giorni in un braccio di ferro con Ue e Stati Uniti, sulla vicenda ucraina. Obama ha annunciato oggi pomeriggio, poco dopo le quattro ora italiana in un discorso annunciato sulla crisi della Crimea, – e dopo qualche anticipazione del presidente francese Francois Hollande e della Cancelliera Angela Merkel –: «Estenderemo le sanzioni verso individui chiave dell’economia russa. Non è la strada che avremmo preferito, le sanzioni avranno riflessi sull’economia internazionale». Il riferimento è chiaramente agli oligarchi, che sono lo zoccolo duro dei sostenitori di Putin in Patria, e che non solo hanno affari importanti con partner europei, ma hanno anche i loro conti privati nelle banche della Gran Bretagna. Più precisamente, Obama ha confermato che «Saranno per ora colpite da sanzioni Usa venti personalità autorevoli del governo, i loro alleati e una banca». Le persone colpite da sanzioni «sono individui con in mano risorse significative». Il presidente Usa ha anche promesso: «La prossima settimana sarò in Europa, per discutere di un nuovo sostegno all’Ucraina. Vorrei però che anche il Fondo monetario internazionale intensificasse le misure di sostegno a Kiev».

«SANZIONI REVERSIBILI». Il presidente Obama ha però lasciato una porta ancora aperta al dialogo con Mosca: «Il canale diplomatico con la Russia – ha detto – è ancora aperto. Mosca può ancora tornare indietro». Ma questo non significherà abbandonare Kiev al proprio destino, «Gli ucraini non dovranno scegliere tra Russia e Occidente». Che lo scontro con la Russia passi in prima linea dallo scontro sul metano e i gasdotti, di cui sono proprietari in gran parte gli oligarchi russi e clienti soprattutto i paesi europei come Francia e Germania, è confermato dalle parole successive del presidente, «Miglioreremo i legami energetici con i nostri partner».

LA RISPOSTA DI MOSCA. Pochi minuti dopo è arrivata la risposta di Mosca che ha imposto sanzioni contro 9 funzionari dell’amministrazione Obama e membri del congresso, a cui è stato vietato l’ingresso sul territorio russo.

LA PREOCCUPAZIONE DELL’ONU. Oggi il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, ha incontrato al Cremlino Vladimir Putin al quale ha detto: «Come segretario generale, non possono nasconderle che sono profondamente preoccupato per la situazione attuale». Ban Ki Moon ha quindi cercato di tessere un punto di incontro diplomatico, sulla vicenda ucraina-crimeana, con Putin: «È importante che sia garantita la difesa dei diritti di tutti i cittadini dell’Ucraina, soprattutto delle minoranze. Il miglior modo di eliminare le inquietudini sui diritti umani sarebbe che tutte le parti accettassero il dispiegamento di gruppi di osservatori Onu in loco che potrebbero valutare la situazione e comunicarci quello che succede».

RILASCIATO AMMIRAGLIO UCRAINO. La Russia stamattina ha rilasciato il comandante della marina militare ucraina, il contrammiraglio Serghe Gaiduk, che era stato fermato ieri durante un assalto dei filo russi: Kiev aveva dato un ultimatum per ieri sera, Mosca si è presa un po’ di tempo in più, ma alla fine ha scelto un gesto distensivo. La situazione resta di massima allerta. La Duma oggi ha ratificato l’annessione della Crimea firmata da Putin lunedì 17, con tutti i voti favorevoli ad eccezione di un solo deputato, Ilia Ponomaryov. Il ministro degli Esteri russo ha confermato che «L’iter legale di annessione sarà ultimato entro la fine di questa settimana», intanto in queste ore il governo russo ha rilasciato i primi passaporti russi agli abitanti della Crimea.

 

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