
Il NYT non è più un giornale, ma «un abbonamento per interagire con il mondo»

Il New York Times ha comparato per «alcuni milioni» Worlde, gioco online creato lo scorso ottobre da un ingegnere del software americano, Josh Wardle che consiste nell’indovinare una parola di cinque lettere in sei tentativi (lo schema è quello di Mastermind: a ogni tentativo il sistema dice quali lettere sono giuste, quali sbagliate e quali soltanto nel posto sbagliato).
Wordle, milioni di giocatori nel mondo
Il gioco è semplicissimo, si fa online e non tramite app, ha una grafica base, nessuna pubblicità, e nel giro di tre mesi viene giocato da milioni di persone in tutto il mondo, tanto da avere dato vita a una serie sempre più numerosa di imitazioni (c’è anche la versione italiana, Parle). Wordle funziona all’opposto dei giochi da smartphone che vanno per la maggiore: si può indovinare una sola parola al giorno, che cambia ogni 24 ore (è per tutti la stessa), non chiede soldi per avere più “poteri” o più “armi”, è semmai un classico gioco di enigmistica.
Il passaparola delle prime settimane lo ha fatto diventare virale, anche perché Josh, che conosce i suoi polli, ha messo una funzione rivelatasi definitiva: la possibilità di condividere sui social il risultato, ma in modo criptico. Nell’ultimo mese sulle nostre timeline hanno cominciato a comparire tweet con dei mattoncini verdi, gialli e grigi e la scritta “Wordle” seguita da un numero e una frazione su base 6. Incuriositi, molti hanno cercato il significato di questi tweet, hanno scoperto Worlde, hanno iniziato a giocarci e a condividere il risultato online.
«Essenziale per interagire con il mondo»
Qualche tempo fa il New York Times ha annunciato di volere raggiungere 10 milioni di abbonati entro il 2025. Oggi viaggia intorno agli 8, ma finita l’abbuffata di sottoscrizioni con Trump, quando la libertà di stampa sembrava in pericolo e le fake news avevano invaso il mondo, la crescita di chi paga per accedere ai servizi dello storico giornale liberal americano ha iniziato a rallentare. Accedere ai servizi, sì, perché il NYT è ormai molto più di un quotidiano online con una versione cartacea, è una versione “mille punto zero” dei giornali che allegavano i film in dvd: inchieste multimediali, podcast, video, sezioni speciali come Cooking, e appunto i giochi. Quest’ultima voce ha un’importanza cruciale per il Times, basti pensare che il solo cruciverba garantisce l’11 per cento delle entrate.
Da qualche tempo il New York Times si comporta per quello che in effetti è: un colosso dell’informazione e, al pari dei colossi digitali come Facebook o Amazon, compra altre aziende, inglobandole, con un solo scopo: mettere le mani sull’oro del XXI secolo, i dati degli utenti. «L’obiettivo del Times è diventare l’abbonamento essenziale per ogni persona di lingua inglese che cerca di capire e interagire con il mondo», ha detto in un comunicato l’azienda, e «i giochi del New York Times sono una parte fondamentale di questa strategia».
Non si tratta più (soltanto) di conoscere le notizie e avere una chiave per interpretarle, ma di avere uno strumento che permetta di «capire e interagire con il mondo». Per farlo servono indirizzi email, numeri di carte di credito, nomi e cognomi, interazioni sulla app e sul sito registrate dagli algoritmi per offrire agli utenti servizi sempre più personalizzati.
L’acquisto di The Athletic e il futuro di Wordle
Per questo ha comprato da poco The Athletic, aggiungendo ai suoi quasi otto milioni di abbonati altri 1,2 milioni di lettori paganti del sito di notizie sportive. Alle proteste un po’ naïf degli appassionati di Wordle, il suo ideatore ha spiegato che ormai non riusciva più a starci dietro, essendo da solo, e che l’idea gli era venuta proprio intrattenendosi con la sezione Games del Times durante i mesi di lockdown, pertanto «quindi questo passaggio mi sembra molto naturale». E poi, venire pagato alcuni milioni di dollari per un gioco inventato per divertire la fidanzata non capita sempre.
Il destino di Wordle è ancora incerto: il New York Times ha detto che per il momento resterà gratis – anche qui, l’obiettivo è aumentare gli utenti registrati, e poi convincerli ad abbonarsi – in futuro si vedrà. Possibile che succeda come con Wirecutter, un sito di recensioni su prodotti di ogni tipo acquistato nel 2016 e messo tra le offerte per gli abbonati soltanto un anno fa. Non è solo la stampa, bellezza.
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