Nei giorni scorsi è circolata una notizia che probabilmente non farà come si suol dire “il giro del mondo”, ma forse ai lettori di tempi.it non sarà indifferente. La Congregazione delle cause dei santi ha dato il nulla osta al processo di beatificazione del servo di Dio Domenico da Cese, frate francescano morto nel 1978 dopo una vita condotta in maniera religiosamente esemplare, tanto da essere soprannominato il “Padre Pio d’Abruzzo”.
IL SANTUARIO. Dal 1965 fino alla morte, padre Domenico è stato rettore del santuario di Manoppello, in provincia di Pescara, un luogo di cui abbiamo scritto più volte perché vi è custodito il cosiddetto “Volto Santo”, ovvero quello che secondo un’ipotesi potrebbe essere il velo con cui la Veronica pulì il volto di Gesù Cristo mentre saliva al Golgota. Lo stesso papa Benedetto XVI volle recarsi in visita qui nel 2006, mentre padre Domenico, da parte sua, oltre a venerare tale icona, negli anni passati a dirigere il santuario «la promosse in ogni modo possibile», ricorda Raymond Frost nel suo blog dedicato proprio a tutto ciò che riguarda il celebre velo.
LA MOSTRA. Non a caso il servo di Dio è noto anche come “l’Apostolo del Volto Santo di Manoppello”, aggiunge il blogger, che nella stessa pagina pubblica una copia della lettera inviata a monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti e Vasto, dal prefetto della Congregazione della cause dei santi, il cardinale Angelo Amato, per informarlo appunto del “nihil obstat” al processo.
Due anni fa il velo di Manoppello è stato oggetto di una bella mostra al Meeting di Rimini (qui la nostra intervista alla curatrice), che all’inizio del 2014 è sbarcata addirittura a New York.