
Come farà quel “no tutto” di Grillo ad accordarsi con Farage, il capo ultrà del nucleare, del fracking e dell’eco-scetticismo?
Nigel Farage, leader dell’Ukip, partito britannico anti-euro, è un ex broker, un ultra-liberale, favorevole al nucleare, al carbone e al gas. Guida il partito dei “sì”. Sì a tutto ciò che favorisce la crescita del Regno Unito. Ma è anche contro gli incentivi alle energie rinnovabili e nega l’esistenza del riscaldamento globale. Chi avrebbe potuto chiedergli un’alleanza in Europa? Tutti tranne Beppe Grillo. Eppure il Movimento 5 Stelle in Europa è l’alleato più forte dell’Ukip: insieme il partito dell’ex comico genovese e i populisti britannici formeranno un unico «gruppo euroscettico» al Parlamento di Strasburgo.
CRESCITA O DECRESCITA? In Italia, il Movimento 5 Stelle straccia la legge sull’immigrazione clandestina, in Europa si allea con il partito contrario non solo all’immigrazione clandestina ma a quella dei lavoratori europei. Non solo. L’Ukip, ha spiegato il vicepresidente ed europarlamentare Paul Nuttal, si batte per il profitto e per «ridurre l’aliquota massima di imposta al 40 per cento al fine di sostenere la creazione di ricchezza». Il Movimento 5 Stelle? Si è impegnato a sostenere la “decrescita felice“, cioè l’esatto contrario della crescita economica propugnata dall’Ukip. Farage inoltre promuove la “flat tax” (aliquota unica indipendente dal reddito, che favorisce i ricchi), i grillini vorrebbero finanziare il reddito di cittadinanza (a cui Farage è contrario) aumentando le tasse sui ricchi. Farage è contro la Tobin Tax sull’acquisto di azioni. I grillini? Ovviamente sono a favore.
FORZA NUCLEARE. Il vicepresidente dell’Ukip, Nuttal, ha anche spiegato che non crede alle teorie apocalittiche sul surriscaldamento globale e intende «strappare il Climate Change Act, terribilmente costoso e privo di senso». Nel programma del partito di Farage si spiega che «il lieve riscaldamento del pianeta negli ultimi 100 anni è del tutto coerente con cicli climatici naturali ben consolidati e di lunga durata». Per questo, i membri dell’Ukip vogliono che «il gas di scisto e l’energia nucleare siano argomenti saldamente all’ordine del giorno». Al contrario, i grillini temono la desertificazione del pianeta terra nei prossimi decenni, e propongono al Parlamento italiano leggi per portare il Paese ad avere «il 100 per cento di energia rinnovabile al 2050».
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Il potere è un collante che può unire forze politiche diverse
Quando uno si fa le pere, può vedere tutto e il contrario di tutto….