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Immobile, in ginocchio sul selciato, con le braccia alzate al cielo e le mani aperte. Una manica della veste talare nera, con le cuciture violacee, che si affloscia fino al gomito. Lo zucchetto sul capo e la mascherina a coprire una smorfia di dolore agli angoli della bocca. Tutto attorno a lui, agenti antisommossa con il fucile spianato. Alcuni non mirano distante dal petto, da quella croce di ferro che pende dal collo come se il vero nemico non fosse lui, monsignor Rolando Álvarez, ma l’uomo appeso a quella croce. Altri si riparano dal sole, che sta calando sulla città di Matagalpa, in Nicaragua.
L’arresto di monsignor Rolando Álvarez, vescovo di Matagalpa, nell’agosto scorso
Così monsignor Álvarez ha sfidato la polizia del regime sandinista di Daniel Ortega il 5 agosto, quando è uscito dalla curia, dove gli agenti l’avevano rinchiuso il giorno precedente, per ...
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