
Netanyahu: la riconciliazione di Hamas e Fatah è «una grande vittoria per il terrorismo»
Si è svolta al Cairo la cerimonia per la firma del documento che prevede la riconciliazione dopo quattro anni tra Fatah e il movimento islamico di Hamas. Erano presenti, tra gli altri, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, e il leader di Hamas in esilio, Khaled Mashaal.
Il presidente dell’Anp ha dichiarato che «Israele non vuole la riconciliazione per fuggire dalla pace, deve scegliere tra insediamenti e pace», mentre da Londra il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto che la riconciliazione è un «duro colpo per la pace e una grande vittoria per il terrorismo».
Mashaal, capo politico di Hamas, che non riconosce lo Stato israeliano, ha detto che «siamo disposti a pagare qualsiasi prezzo per la riconciliazione nazionale palestinese. La nostra unica battaglia è quella che combattiamo con Israele. Vogliamo uno stato palestinese indipendente che abbia sovranità su Gaza e Cisgiordania».
Migliaia di persone sono scese in strada esultanti in Cisgiordania, il territorio controllato dall’Anp, e nella Striscia di Gaza, l’enclave espugnata in modo sanguinoso dagli islamici di Hamas fin dal 2007.
Secondo l’accordo, firmato per Fatah da Azzam al-Ahmad e per Hamas da Marzouk, verrà formato un governo ad interim che governi la Cisgiordania e la Striscia di Gaza e prepari tutto per le elezioni di un nuovo Parlamento e un nuovo presidente entro l’anno.
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