Nella ricerca del tormentone estivo spuntano i Fitz & the Tantrums

Di Carlo Candiani
22 Luglio 2011
Quale canzone si aggiudicherà il titolo di tormentone estivo del 2011? Tra i centinaia di brani in rotazione in queste settimane in radio segnaliamo Money Grabbler dei Fitz & the Tantrums, band americana che ammicca al sound della Swinging London degli anni 60

Anche l’estate musicale 2011 assiste alla spasmodica ricerca da parte dei mass-media del cosiddetto “tormentone”. Che strano: più l’offerta è spalmata, diversificata tra la Rete, le radio e i gusti personali, più avanza il “Grande Fratello”, persuasivo di un preciso modello, molto probabilmente spinto dall’industria discografica, ormai alla canna del gas, nel tentativo di omologare una scelta quantomai soggettiva. Infatti se negli anni ’60 e ’70, nel massimo splendore del mercato delle sette note, i “tormentoni” venivano ufficializzati alla fine dell’estate, dopo essere stati fatti oggetto di ripetuti ascolti, insomma, promossi sul campo (l’indimenticato Festivalbar di Vittorio Salvetti), ora si cerca di decretarne il successo a priori. Ma quanti di questi brani rimarranno imperituri nel nostro “immaginario collettivo”? Quanti dureranno invece poche settimane nei ricordi ingialliti dal tempo? Riflettendo su una simile questione epocale, proponiamo un titolo di musica estiva che, in verità, potrebbe essere apprezzata anche oltre il periodo vacanziero. Si tratta di “Pickin’ up the Pieces”, l’album di debutto di “Fitz and The Tantrums“, un tuffo nella “Swinging London”, quel movimento culturale giovanile sviluppatosi nella società anglosassone tra la fine degli anni 50 e protrattosi per buona parte dei “Sixtees”.

L’allegra musica di Fitz & co., si rifà proprio a quegli stereotipi: una colonna sonora ai sentimenti ottimisti, che nell’Inghilterra di allora avviò una grande apertura alla modernità, con evidenti tratti edonistici, con testimonial “modaioli” come Twiggy e le minigonne di Mary Quant, mentre si imponevano il sound dei Beatles, dopo l’ubriacatura dello “skiffle” di Lonnie Donegan e Chris Barber, e il rock sporco dei Rolling Stones. Un paesaggio dai colori sgargianti che nascondevano la voglia di trasgressione, un affrancarsi dal modo di vivere i rapporti formali dei “matusa”. Sgargianti sono anche i suoni proposti da “Fitz and the Tantrums”, festaioli e pimpanti al punto giusto, tra un hammond saltellante e una sezione di fiati ben presente, sempre pronta a menare le danze, scandendo il ritmo di una band essenziale e compatta, che non si fa mancare il tocco soul grazie  all’apporto di una “black voice” femminile d’appoggio al leader. Pur non essendo un capolavoro, “Pickin’……” ci sembra una divertente proposta per i vostri viaggi verso l’agognata meta estiva e per le prossime serate d’agosto, ma anche una interessante scelta per la playlist personale, quando riprenderemo a stressarci sui mezzi pubblici per raggiungere il nostro posto di lavoro. 

 

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