Tre capolavori al “Museo Diffuso del San Michele’”

Di Redazione
23 Maggio 2022
Il Presidente di Sorgente Group, Valter Mainetti, soddisfatto per la collaborazione con la storica istituzione e per il recupero delle tre opere, fra le più importanti esposte, finalmente visibili

Al “Museo Diffuso del San Michele” presso la sede dell’Istituto Romano di assistenza e beneficienza (ASP), fino al 13 agosto sarà possibile ammirare trenta dipinti e sculture, dal XVI al XX secolo, della sua collezione d’arte, tra cui tre capolavori restaurati col sostegno della Fondazione Sorgente Group, di Paola e Valter Mainetti.

I tre dipinti, sottoposti a un laborioso restauro, sono di autori ed epoche diverse, hanno ciascuno una specifica rilevanza, e sono tra i più preziosi del patrimonio artistico dell’Istituto. L’opera “San Giuseppe con Gesù giovinetto” è un olio su tela di Giovanni Baglione (1573-1643). L’autore, rivale di Caravaggio, aveva eseguito per la cappella di san Giuseppe al Pantheon a Roma una pala che è andata perduta. Quella in possesso della collezione del San Michele è l’unica copia conosciuta, nonché testimonianza del pregevole lavoro di Baglione e della sua bottega. La tavola “Sacra Famiglia, San Giovannino e due santi adolescenti”, è un olio su tavola della prima metà del ‘500, un vero capolavoro di scuola toscana. Il terzo dipinto restaurato risale agli anni Venti, ed è la “Madonna del Cardo” di Emma Regis (attiva tra il 1900 e il 1920), allieva poco conosciuta del grande Giulio Aristide Sartorio e probabilmente studentessa presso le Scuole Arti e di Mestieri del San Michele, quando l’Istituto era nella sua sede storica di Porta Portese a Trastevere.

«La collaborazione con l’Istituto Romano di San Michele, col suo patrimonio artistico e di assistenza secolare – ha dichiarato Valter Mainetti, Presidente della Fondazione Sorgente Group – è un’altra significativa testimonianza di come una Fondazione privata no profit, come la nostra, possa cooperare con una storica Istituzione per valorizzare una Collezione d’arte che rischiava di andar perduta e che invece tornerà alla fruizione del grande pubblico».

L’alta sorveglianza sui lavori di restauro è stata svolta da Roberta Porfiri, storica dell’arte responsabile dell’VIII Municipio presso la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, insieme al curatore del patrimonio dell’Istituto Romano di San Michele, Tommaso Strinati. Ne hanno fatto parte come direttore dei lavori Daphne De Luca (docente in Conservazione e Restauro dei manufatti dipinti su supporto tessile all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo) e le giovani restauratrici abilitate alla conservazione dei Beni Culturali, Silvia Fioravanti e Veronica Soro.

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