Nato affonda otto navi da guerra di Gheddafi: «Minacciavano la sicurezza»

Di Redazione
20 Maggio 2011
«Più che legittimo» secondo l'ammiraglio Di Paola l'attacco dell'alleanza inferto alla flotta del rais. Secondo il ministro della Difesa Ignazio La Russa «in questo momento in Nord Africa spira un vento di democrazia». Ieri per la prima volta dal 13 maggio è apparso in tv Muammar Gheddafi, impegnato in un incontro con un funzionario governativo

La Nato ha riferito in comunicato che otto navi da guerra della flotta di Muammar Gheddafi sono state affondate grazie a diversi raid alleati nei porti di Tripoli, Al Khuma e Sirte. Il contrammiraglio Russel Harding ha assicurato che «tutte le navi attaccate la scorsa notte erano navi da guerra senza utilità civile».

Secondo l’ammiraglio Giampaolo Di Paola, presidente del comitato militare Nato, «le navi di Gheddafi attaccate sono dei bersagli militari più che legittimi. Stavano diventando una minaccia per la sicurezza».

Ieri per la prima volta dal 13 maggio è apparso in tv Muammar Gheddafi, impegnato in un incontro con un funzionario governativo. Nelle immagini il Colonnello libico sembra godere di ottima salute.

Sul fronte politico-diplomatico, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha incontrato il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, si è mostrato ottimista sul successo dell’operazione Nato in Libia: «Ho fiducia che con pazienza la legittimità internazionale avrà la meglio in Libia. Attraverso la missione “unified protector” abbiamo potuto prevenire una dura repressione e il massacro di civili». «Certo – ha sottolineato il capo dello Stato – l’operazione ha dovuto affrontare difficoltà a causa della situazione sul terreno e dei limiti previsti nella risoluzione 1973, che la Nato è tenuta ad osservare».

Per il ministro della Difesa Ignazio La Russa «in questo momento in Nord Africa spira un vento di democrazia, i popoli sentono forte il bisogno di maggiore libertà e in questo la Nato è loro vicina» anche se l’obiettivo di proteggere i civili «non è stato ancora raggiunto». Il ministro ha poi specificato che la Nato ha mostrato «gratitudine per il contributo italiano alla missione».

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