Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha deciso di affidare a Pier Luigi Bersani l’incarico di trovare un «sostegno parlamentare certo, tale da consentire la formazione del governo». Non è detto che la missione di Bersani vada a buon fine. Dopo le consultazioni il capo dello stato ha deciso che era necessario accordare un primo incarico esplorativo al leader della coalizione che ha ottenuto la maggioranza assoluta alla Camera e quella relativa al Senato.
GOVERNO DI LARGHE INTESE? DIFFICILE. «Le difficoltà a procedere verso la grande coalizione, così come richiesto dal centrodestra, sono apparse rilevanti, a causa di profonde e antiche divisioni riesplose con la rottura del novembre 2012», ha affermato Napolitano. Non essendoci, per ora, le condizioni di un governo di larghe intese, nonostante le difficoltà poste dalla compagine parlamentare, ha conferito a Bersani «l’incarico di verificare l’esistenza di un sostegno parlamentare certo, tale da consentire la formazione di un Governo che, ai sensi del primo comma dell’articolo 94 della Costituzione abbia la fiducia delle due Camere». Bersani dovrà riferire al Capo dello Stato sulla riuscita del suo tentativo di trovare la maggioranza.
GOVERNO PER LE RIFORME. Bersani ha dichiarato al termine del colloquio con Napolitano di volere «un governo capace di generare il cambiamento» e capace di avviare un «percorso di riforme capace di realizzare quello che non si è visto fin qui». Per ottenere una maggioranza al Senato, senza la quale non potrebbe governare, Bersani ha bisogno dell’appoggio di altri partiti al di fuori dalla coalizione Pd-Sel. Per questo, ha dichiarato, si rivolgerà a tutti con «poche parole e intenzioni precise sui percorsi di riforma».