Dopo mezzo millennio di abbandono rinasce un’abbazia alle porte di Milano. La Fondazione Policlinico ha infatti affidato lo storico complesso monastico di Mirasole (nella foto a lato, tratta da lombardiabeniculturali.it) in comodato gratuito per 99 anni all’ordine dei Premostratensi, che dopo i lavori di ristrutturazione ne faranno la loro casa. Cinquecento anni dopo la partenza dei frati Umiliati, ultimi inquilini religiosi dell’abbazia.
IL CONTRATTO. L’accordo è stato siglato ieri mattina, 22 febbraio, negli uffici della Fondazione dal presidente Giancarlo Cesana e da padre Stefano Maria Gallina, priore della comunità italiana dei Canonici regolari Premostratensi, alla presenza del sindaco di Opera Ettore Fusco e del vicario episcopale per gli eventi Erminio De Scalzi, a rappresentare la benedizione dell’arcivescovo Angelo Scola. Il contratto prevede che siano i monaci dunque, dal momento del loro ingresso, a occuparsi della manutenzione dell’edificio e a sostenere le spese, ridando in questo modo vita a un luogo di culto storico – motivo per cui Cesana e i vertici del Policlinico hanno promosso l’operazione – e insieme “alleggerendo” la Fondazione di un costo pari a circa 70 mila euro l’anno.
LA NUOVA VITA. Saranno 14 i Premostratensi che abiteranno nell’abbazia di Mirasole, e la loro intenzione, come riferisce oggi in una dettagliata cronaca il dorso milanese del Corriere della Sera, è di «aprire quotidianamente il complesso, sia come luogo di accoglienza spirituale, sia come meta turistica e culturale». Nella speranza che Mirasole torni ad essere il fiorente centro che fu tra la fine del Duecento e il 1571.