Minacce di morte a Stefano Esposito. «Deve ringraziare che le Br non siano più attive»
Ieri l’accerchiamento della riunione dei militanti del Pd a Bussoleno, cui partecipavano anche il senatori Stefano Esposito e Stefano Lepri. Oggi le minacce di morte, ovviamente anonime, via Facebook, a Stefano Esposito, autore del volume Tav Sì. L’ala dura del movimento No Tav, senza che si notino dissociazioni da parte di altre componenti del variegato universo trenocrociato, continuano a tenere alto il livello dello scontro.
«Deve ringraziare che le Br non siano più attive – è stato scritto sulla pagina personale del senatore sul social network – altrimenti sarebbe finito». A rendere noto il messaggio è lo stesso Esposito, che denuncia «la cultura eversiva che traspare dal messaggio. Come noto da tempo – aggiunge – a queste persone, del treno, non importa nulla. Probabilmente certi autorevoli “fiancheggiatori” dovrebbero iniziare a riflettere sulla cultura espressa dai No Tav».
Ieri sera, la semplice presenza di Esposito, ha portato un centinaio di militanti antitreno, valsusini e dei centro sociali torinesi, ad assediare il centro polivalente di Bussoleno, dove si stavano riunendo i militanti del Pd valsusino. All’esterno tra i manifestanti i big di Askatasuna, il centro sociale torinese, in prima linea nella battaglia contro l’alta velocità. Con un tweet, Lele Rizzo, tra i leader del movimento e colonna del centro sociale, si è rivolto direttamente a Esposito invitandolo ad uscire dalla sala, poiché ad attenderlo c’era il numero uno del gruppo, Giorgio Rossetto, 54 anni, uno dei professionisti sabaudi dell’estremismo di sinistra. «Stefano sono fuori a Bussoleno con altri pregiudicati, c’è anche il n1! Esci», questo l’invito certo non cortese. Poco dopo altro “cinguettio”: «Dopolavoro di Bussoleno blindato aspettiamo l’uscita di Esposito, aveva cose da dirmi».
Difficile non dare ragione a Giorgio Merlo, quando parla di squadrismo. «L’ennesima aggressione all’amico Stefano Esposito da parte dei noti “pacifisti” che si oppongono alla realizzazione della Torino-Lione – scrive l’ex deputato – è la semplice conferma di ciò che diciamo da molti mesi. E cioè, il dissenso democratico è il sale della democrazia. L’aggressione violenta e facinorosa per impedire ad un esponente politico di parlare è semplicemente squadrismo. Speriamo che lo capiscano tutti. Anche coloro, partiti e movimenti che si definiscono democratici e antifascisti, che continuano a solidarizzare con chi si esercita, da anni, in queste azioni squadristiche e squisitamente antidemocratiche».
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2 commenti
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signor tossani ma cosa deve fare l’italia per avere un treno veloce e moderno? vuole tornare al carretto col mulo?
Caro Taddei,
mi permetta: il discorso è sempre il medesimo. a mio personale parere, carretti e muli non c’entrano nulla… Ri-premesso che assalti ai cantieri e aggressioni a chi lavora alla TAV li condanniamo incondizionatamente, e ci dispiace che tale approccio non sia condiviso in Valle, a prescindere – in questa sede – dal “nodo della violenza”, la VALUTAZIONE DI MERITO sulla TAV, si può fare in due modi:
primo, procedendo per slogan, come fa TEMPI – spiace non poco dirlo – e facendo disinformazione sistematica sull’essenza dell’opera: costi, rapporto costi/benefici, sostenibilità finanziaria per le casse pubbliche, ragioni di utilità concreta. a TEMPI fanno così non perché siano brutti e cattivi, ma semplicemente perché sono liberali keynesiani. Ciascuno fa le sue scelte.
secondo, siamo costretti a crescere, ad andare al di là dei commenti facebook. A fare la fatica di approfondire. Quindi, esempio, prima ci si legge il libro TAV-SI’ di Esposito e Foietta, con prefazione di Bersani, scaricabile in rete su http://www.tavsi.it.
poi, ci si legge questo,
http://associazioni.comune.firenze.it/idra/AutoriVari_Valutazione_progetto_AV_in_Italia.pdf
o questo
http://lafilosofiadellatav.wordpress.com/tav-il-nodo-della-violenza-in-val-di-susa-scioglierlo-e-possibile/
o anche almeno questo, che è davvero corto, appena poche paginette:
http://www.brunoleonimedia.it/public/BP/IBL_BP_41_TAV.pdf
ma si può anche andare in rete su “la filosofia della TAV”, c’è una vasta gamma di materiali linkati.
e poi, visto che siamo persone adulte, traiamo le nostre conclusioni… lo so, ci vuole tempo, la fatica di andare a fondo nelle cose…ne vale la pena?… a ciascuno di noi, la scelta.
grazie della Sua cortesia