Merkel: «L’Italia ha fatto sforzi straordinari. Ho grande rispetto»
[internal_video style=”height: 231px; width: 342px; float: left; margin-right: 10px; margin-top: 5px;” vid=24367]”Angela Merkel ha ascoltato il piano di Mario Monti. Ha osservato il premier italiano mentre le illustrava le nuove sfide: la riforma del mercato del lavoro, le liberalizzazioni… La Cancelliera domandava, il Professore rispondeva. Con particolari, citazioni, numeri, stime. Quel ‘faccia a faccia’ in scena nella Cancelleria va per le lunghe e quando i due compaiono in sala stampa, con mezz’ora di ritardo sul programma fissato, la Merkel sorride e rassicura: «Non abbiamo bisticciato, avevamo solo un sacco di cose da dirci». Per qualche minuto è la signora Merkel la protagonista. È lei a dare i titoli alle agenzie di stampa. «In pochi giorni l’Italia ha realizzato misure importanti. Ha fatto cose straordinarie». Mario Monti ascolta impassibile: sembra sicuro di sé e soddisfatto dell’esito della missione tedesca. La Cancelliera va avanti e l’accarezza ancora: «Sono rimasta impressionata dalla velocità con cui sono partite le riforme che rafforzeranno l’Italia. E ne ho seguito con grande rispetto l’attuazione»” (Avvenire, p. 5).
“I temi trattati nel vertice privato e poi esposti nella conferenza stampa si accavallano. Nell’edificio post-moderno a due passi dalla porta di Brandeburgo e dal cuore di Berlino, Mario Monti e Angela Merkel si guardano negli occhi e si confessano i mali dell’Europa. Si dicono che la questione Grecia va risolta. Si interrogano su una “Tobin tax” che sembra allontanarsi e sugli Eurobond che restano un traguardo importante. Poi affrontano la “questione Italia”. Monti mette in fila le «misure dolorose accettate con maturità» dagli italiani e chiede alla Germania di fare la propria parte, di capire fino in fondo l’importanza di dare più forza a un fondo salva-Stati che potrebbe restituire la giusta serenità ai mercati. La Merkel fa qualche passo in avanti, Monti insiste, chiede un impegno maggiore e non nasconde il rischio di spinte populiste e anti-tedesche nel nostro Paese. Poi, davanti a telecamere e taccuini, il premier batte un nuovo colpo: «Non chiediamo ricompense, quello che abbiamo fatto è stato nell’interesse dell’Italia. Chiediamo il riconoscimento del nostro lavoro. L’Europa non deve più temerci come possibile fonte di infezione della zona euro, anzi può oggi contare su un’Italia pronta a fare fino in fondo la sua parte per garantire alla Ue stabilità»” (Avvenire, p. 5).
“Dalla conversazione privata con la Merkel “rimbalza” un’ipotesi allo studio: la Bce potrebbe intervenire direttamente nel fondo salva-Stati portando liquidità inattesa. Questo sarebbe il segnale ai mercati e quello stop definitivo alla speculazione che Monti si attende e sul quale la Merkel comincia a ragionare. Una partita complessa che sarà ripresa il 20, quando la Merkel e Sarkozy saranno a Roma, e tre giorni dopo all’Eurogruppo (appuntamenti sui quali Monti riferirà poi il 25 in Senato)” (Avvenire, p. 5).
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