L’ha detto o non l’ha detto? È vero o non è vero che Giorgia Meloni ha detto “che merda”, reagendo al grillino Giuseppe Conte che l’attaccava con veemenza in aula?
Impossibile.
Impossibile perché Conte, uomo tutto d’un pezzo, arrivato in politica dopo una lunga gavetta, con un cursus honorum di tutto rispetto e non perché precettato, presidente di un Consiglio grilloleghista e poi, in assoluta coerenza, di un Consiglio grillopiddino, uomo di una parola sola a seconda dell’interlocutore, sincero democratico un po’ trumpiano e un po’ putiniano a seconda dell’ora della giornata, quell’epiteto non se lo merita.
E non se lo merita perché nella sua seconda vita di avvocato del popolo, Conte ha deciso di presentarsi come una sorta di Che Guevara in cravatta, a difesa dei deboli, dei poveri, dei precari, dei pacifisti, dei cannaioli, degli abortisti, degli ambientalisti radicali, degli studenti scassatutto della Sapienza, dei no triv, dei no tav, dei no tutto, di antagonista della...
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