«Da europeisti convinti quali siamo fin dalla prima ora abbiamo apprezzato e condiviso la visione positiva sul futuro economico del Paese che il presidente Draghi ha illustrato nel corso dei suoi interventi in Parlamento in vista del Consiglio Europeo che si è concluso ieri a Bruxelles»: così il Presidente del Movimento Cristiano Lavoratori (MCL), Antonio Di Matteo, si è espresso questa mattina davanti al Consiglio Nazionale del Movimento, riunitosi a Roma.
«Quella di Draghi è una visione di respiro resa possibile dall’arrivo dei fondi del Recovery Plan e che, tuttavia, è e rimane per ora un auspicio, ancorata com’è alla messa in campo effettiva delle riforme che l’Europa ci chiede. Sarà quello il vero banco di prova della ripresa italiana», ha continuato Di Matteo.
Italia dal volto umano
«In questo senso, nel rinnovare la nostra fiducia al premier Draghi, siamo d’accordo con lui quando afferma che “il successo del programma Next Generation EU dipende in larga parte da noi”. E in effetti ora la ripresa che si profila all’orizzonte dipenderà da quanto saremo in grado di metter in campo un’Italia dal volto nuovo, attraverso un piano complessivo di riforme strutturali che disegnino nuove politiche attive del lavoro più attente ai giovani e alle donne, toccando temi chiave come la giustizia, la P.A., lo sviluppo digitale, l’ambiente, le infrastrutture, un fisco più equo, il superamento del divario economico tra nord e sud del Paese. Un programma evidentemente ambizioso, che richiede volontà, trasparenza e responsabilità da parte di tutti».
Blocco dei licenziamenti
«I primi passi li vedremo già fra pochissimi giorni, con lo scadere il
30 giugno del blocco dei licenziamenti, che chiamerà il Governo a una
prima importante verifica», ha concluso il presidente del MCL auspicando
che il provvedimento «sia accompagnato dall’avvio di un importante piano
nazionale di welfare e di formazione per i lavoratori che perderanno il
posto».