ASADO E BARACCOPOLI. Maria Elena, 65 anni, impiegata in pensione, ha chiamato il figlio Jorge, «in onore al mio fratello speciale. Abbiamo sempre avuto un rapporto molto stretto, nonostante i 12 anni di differenza. Ero la più piccola della famiglia e Jorge mi ha sempre coccolato e protetto. Ogni volta che avevo un problema correvo da lui. C’era sempre». Tranne che la demonica agli asado (grigliata di carne che si consuma in particolare nei giorni di festa, ndr): «Non c’era settimana che non ci telefonassimo ma veniva poco, la domenica agli asado familiari preferiva le visite alle baraccopoli. Lui è così: totalmente devoto alla missione di pastore. E di pastore degli ultimi».
«È ANCHE UN OTTIMO CUOCO». Continuano a passare persone che gridano «Viva il Papa!» davanti alla casa, le cui inferriate sono state verniciate di bianco e giallo in omaggio al cardinal Bergoglio. Il giorno dopo l’elezione il fratello l’ha chiamata: «Non sono stata capace di dirgli niente. E nemmeno lui. L’emozione era troppa. Ho sentito solo che mi ripeteva: “Non preoccuparti, sto bene, prega per me”». Maria Elena è a casa il giorno della Messa di inaugurazione del pontificato di papa Francesco: «Perché non siamo andati a Roma? Per rispettare la volontà di Jorge che ha chiesto di dare ai poveri i soldi del biglietto. Staremo vicino a lui nella preghiera». Fa ancora fatica a parlare del fratello, ma una curiosità la rivela: «Tutti hanno scritto che a Jorge piace il tango, l’opera e il calcio. Ma lo sa che è anche un ottimo cuoco? Fa dei gamberi ripieni fantastici, sono il suo piatto preferito… Ora ci toccherà andare in Vaticano per provarli».