«Maria ci educa a non essere adolescenti a vita». Il Papa apre il mese di maggio
Essere «liberi», capaci di scelte definitive nella vita, non per una malintesa vocazione eroica, ma perché sono le scelte alte, non provvisorie a rendere piena l’esistenza, a liberare l’uomo dalla schiavitù di una vita da eterno adolescente. Ma per compiere un tale cammino di crescita, ha spiegato ieri papa Francesco, serve il sostegno e la presenza di una madre, Maria, che da «buona mamma», «aiuta a crescere, ad affrontare la vita, ad essere liberi». Con questa esortazione sabato il pontefice ha aperto ufficialmente il mese di maggio, dedicato alla Madonna, con la recita dei misteri gaudiosi nella basilica romana di santa Maria maggiore, prima basilica dell’Occidente dedicata a Maria, ove si recò il 14 marzo, all’indomani della sua elezione.
MARIA CI EDUCA. Come una madre, Maria, – ha spiegato papa Francesco – «ci aiuta a crescere, ad affrontare la vita, ad essere liberi». Crescere vuol dire non cedere alla pigrizia derivante dal benessere, dalla vita comoda, significa prendersi responsabilità, tendere a grandi ideali: «La Madonna fa proprio questo con noi, ci aiuta a crescere umanamente e nella fede, ad essere forti e non cedere alla tentazione dell’essere uomini e cristiani in modo superficiale, ma a vivere con responsabilità, a tendere sempre più in alto». La Madonna ci educa perché lei stessa ha vissuto le difficoltà e sperimentato la gioia dell’aver accettato il disegno di Dio sulla sua vita.
CHE COS’E’ LA LIBERTA’. Ecco allora che la Madre di Gesù ci educa ad essere liberi. Ma, si è chiesto il Papa, «cosa significa libertà? Non è certo fare tutto ciò che si vuole, lasciarsi dominare dalle passioni, passare da un’esperienza all’altra senza discernimento, seguire le mode del tempo; libertà non significa, per così dire, buttare tutto ciò che non piace dalla finestra. La libertà ci è donata perché sappiamo fare scelte buone nella vita! Maria da buona madre ci educa ad essere, come Lei, capaci di fare scelte definitive, con quella libertà piena con cui ha risposto “sì” al piano di Dio sulla sua vita».
NON BASTA CIO’ CHE E’ PROVVISORIO. «Siamo vittime di una tendenza – ha concluso Bergoglio – che ci spinge alla provvisorietà… come se desiderassimo rimanere adolescenti per tutta la vita! Non abbiamo paura degli impegni definitivi, degli impegni che coinvolgono e interessano tutta la vita! In questo modo la nostra vita sarà feconda!»
Maria – ha detto il Santo Padre – ci insegna ad essere aperti alla vita, fecondi di bene, di gioia, di speranza, segni e strumenti di vita.
Al termine della celebrazione il Papa ha salutato la città di Roma sul sagrato di Santa Maria Maggiore: «Fratelli e sorelle, buonasera! Grazie tante per la vostra presenza nella casa della Mamma di Roma, della Nostra Madre! Viva la Salus Populi Romani, viva la Madonna che è la nostra mamma e ci sostiene! Viva la Madonna! Io prego per voi ma voi pregate per me che ne ho bisogno. Vi auguro una buona domenica! Arrivederci!».
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