Contenuto riservato agli abbonati
Corvetto, banlieue. L’accostamento etimologicamente non regge: bando (ban) di una lega (lieue), territorio intorno a una città sul quale, per una lega, si estende la sua giurisdizione. Corvetto non è un sobborgo di Milano, da piazzale Corvetto si arriva a piazza Duomo in dieci minuti. Né funziona l’etimologia “luogo di banditi” (lieu de bandits) fantasiosa quanto suggestiva, perché Corvetto non è un posto di malacarne. Anche se un altro significato della parola “banditi”, messi al bando, aiuta a capire quello che qui succede.
L’arcivescovo di Milano Mario Delpini invita a non usare la parola periferia. Proviamo a seguirlo: Corvetto è un quartiere problematico sin dal suo sorgere operaio, meta allora dell’immigrazione interna, i cui abitanti rischiano di essere messi al bando, di essere spinti fuori dalla città. Città a cui invece appartengono a pieno titolo, tutti: milanesi, meridionali di vecchia immigrazione, europei dell’Est giunti qui negli anni Novanta, egiziani copti e musulm...
Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno