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Non è trasformando tutto in emergenza continua che batteremo il Covid

Di Piero Vietti
22 Novembre 2021
Gli esperti ricominciano a straparlare, i politici minacciano nuovi lockdown e continua la caccia agli untori. Servono equilibrio e ragionevolezza, o l'eccesso di allarmismo avrà effetti nefasti
Il ministro della Salute, Roberto Speranza (foto Ansa)


Ha scritto sulla Stampa Natalino Irti, commentando i rischi di una proroga dello stato d’emergenza in Italia oltre la misura massima di 24 mesi prevista dalla legge, che «il “non più di dodici mesi” esprime, nella cauta e trepida prosa del legislatore, il limite di sistema, oltre il quale l’emergenza, convertendosi in eccezione, può rivelare o preannunciare una crisi dell’ordinamento. Questo significa, almeno per esperienza del passato, che energie del sottosuolo si agitano scomposte e nervose, declinano fiducia nelle istituzioni ed esercizio del voto, l’intera società, sfinita e stanca, va in cerca di altre strade. […] Qui non si tratta, come è ovvio, di semplice questione giuridica (che le servizievoli leggi sono sempre in grado di risolvere), ma di accortezza di governo e di sensibilità politico-sociale. Lo schietto ritorno alla normalità scongiura il rischio e ristabilisce l’equilibrio interno del sistema».

Tra contagi in crescita e panico ingiustificato
Il problema è c...

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