L’odio anticristiano esiste, ma esiste anche un cristianesimo arcigno, mieloso e moralista
Tratto da clandestinozoom – Che non ci sia in giro una gran simpatia per i cristiani lo si vede ogni volta che si accende un dibattito pubblico su questioni importanti (come ora in Francia sulla questione matrimonio e omosessualità). Si può chiamare “persecuzione” con precisione il fatto che mettano in galera nella patria della liberté un manifestante cattolico mentre lasciavano in libertà assassini terroristi come Battisti. E se pur i nostri fratelli in Corea o Filippine o Iraq o Sudan o Nigeria sopportano ben di peggio, l’odio anticristiano è simile. E va stigmatizzato.
Però c’è un fatto, imponente. Molti trovano antipatici i cristiani perché hanno fatto una esperienza antipatica del cristianesimo come è stato loro proposto. E non sto parlando dei casi eclatanti (più o meno pubblici) di scandalo o peccato. Quelli, per così dire, fanno parte del cristianesimo. E nessuno tra coloro che ha incontrato il cristianesimo autentico lo abbandona per lo scandalo dato da qualche prete o vescovo o da chiunque di noi. Il fatto è invece che molti, troppi, nel vecchio continente hanno incontrato un volto arcigno, ruvido senza profondità, pesante senza vita, mieloso senza dolcezza, superficiale senza perdono, mondano senza ironia, moralista senza tensione, psicologico senz’anima.
Basta sentire cosa fanno durante i corsi per fidanzati, o ascoltare la maggior parte delle omelie nelle Chiese. Di sicuro gli avversari del cristianesimo e della Chiesa fanno di tutto per dipingerci come degli idioti, dei pazzi oltranzisti e disumani. Spendono molte energie per questo. È sempre stato così. Chi conosce un po’ di storia (vera) dei cristiani sa che il potere dominante li ha sempre mal sopportati. Ma qualcosa (anzi un bel po’) si può fare a livello spirituale, culturale, estetico – insomma umano – perché il volto del Nazareno e il buon Dio non siano oscurati non solo dai nostri peccati ma anche dalla nostra opaca “gestione” di tale bene.
Articoli correlati
17 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
io tutta sta cristiano fobia non la vedo…almeno non in europa…
mentre non ho mai sentito di aggressioni fatte appositamente fuori dalle chiese per “punire” i cattolici, questo succede regolarmente per i locali e le perosne gay
http://www.lastampa.it/2011/06/07/blogs/san-pietro-e-dintorni/assalto-gay-a-una-chiesa-di-milano-TSgRURortMDPiClKoCFfrJ/pagina.html
Ah no?
h**p://www.lastampa.it/2011/06/07/blogs/san-pietro-e-dintorni/assalto-gay-a-una-chiesa-di-milano-TSgRURortMDPiClKoCFfrJ/pagina.html
h**p://www.uccronline.it/2012/04/21/cresce-in-europa-la-violenza-contro-i-cristiani/
h**p://www.uccronline.it/2012/11/27/ancora-attacchi-laicisti-in-spagna-cattolici-paragonati-ai-nazisti/
facciamo un gioco? prendiamo un gay, non io che la gente con me non si azzarda ma uno piccolino un pò magro e il suo ragazzo e li mandiamo mano nella mano in un paesino qualunque.
poi prendiamo un cristiano con la maglietta con sopra gesù e una grande crocie appesa al collo…
ovvero un gay e un cristiano entrambi abbastanza evidenti… secondo voi chi passa la sera all’ospedale?
se un gay va in giro mano nella mano con il ragazzo in un paesino è praticamente cosa certa che viene aggredito di brutto.
ps ma hai letto l’articolo che hai postato?
quello era un sacerdote che insultava i gay e si è beccato una protesta. non è odio ai cristiani è solo reazione agli insulti.
infatti non mi pare che la cosa abbia avuto troppo seguito. in paesi più civili del notro quando altrissimi prelati si sono espressi senza considerazione e rispetto nei confronti dei gay sono stati ammoniti dallo stato stesso. secondo te perchè la chiesa è tanto contraria alle leggi contro l’odio? perchè altrimenti deve poi stare attenta a quello che dice contro i gay.
mi pare che una protesta con striscioni e slogan non possa essere messo al pari di un attacco e un atto di violenza…ripeto la reazione agli insulti del parroco non è cristianofobia ma solo una normale reazione.senza violenza perchè nessuno è stato picchiato o malmenato
Il prete non stava affatto insultando i gay, ma lì faceva tenere dei “corsi” da psicologi per chi non si trovava bene voleva uscirne.
I tuoi amici gay-friendly invece sono entrati e hanno spaccato tutto.
no guarda che le cose non stanno proprio così. è stata una reazione contro una persona che stava da tempo offendendo… poi quelli che tu chiami corsi per chi vuole uscirne sono stati condannati dalla medicina ufficiale in quanto generano per lo più il suicidio delle persone che ne prendono parte…
cmq se pensi che voi siete vittime di odio facciamo l’esperimento: un cristiano con tanto di maglietta e croce e due gay mano nella mano che camminano, vediamo chi viene insultato e picchiato, sepcie in realtà non metropolitane
E tu come lo sai? C’eri anche tu li’ a menare fendenti?
I giornalisti sono di tutt’altro parere. Quindi taci.
E in ogni caso, anche se fosse (e non e’ affatto vero)?
chi ti autorizza a menare la gente?
Tu hai insultato da quando sei venuto qui, gli altri che avrebbero dovuto farti?
Altra cosa che non sai, evita di parlare di cose che non conosci affatto.
La terapia funziona, come tutte le terapie, il fatto che l’arcigay ti faccia il lavaggio del cervello non ti autorizza a negare a gente che si sente a disagio di tornare a vivere serenamente. Moltissimi ex-gay sono adesso felici.
Inoltre la cosa demolisce la vostra (falsa) teoria di genere: se uno puo’ diventare da etero a omo, perche’ non potrebbe diventare da omo ad etero?
http://www.ilgiornale.it/news/autonomi-bloccano-messa-botte-ai-fedeli-difendere-i-gay.html
http://www.ilgiornale.it/news/i-fedeli-difendono-padre-alberto-minacce-lui-santo.html
senza contare le violenze dei tuoi amici ai ragazzini della GMG a madrid
le minacce di morte a chiunque osi essere titubante di fronte alle unioni omosessuali (matrimoni gay e’ un ossimoro)
e i licenziamenti a chi si esprime in tal modo
1. A proposito del tuo “gioco” non riesco a capire un po’ di cose: se cerchi su google “gay aggredito”, trovi molte testimonianze di gay aggrediti nelle grandi città, non nei paesini, ergo o qualcosa non torna o non ho guardato bene (in questo caso mi scuso); va bene che l’Italia è piena di paesini, ma non riesco a capire perché due gay dovrebbero essere picchiati nei paesini (probabilmente si (s)parla di loro, come si fa in tutti i piccoli paesi per qualunque cosa); per come sono stato educato io non ho proprio nessun motivo per picchiare o insultare un gay (in compagnia o da solo), un nero, una donna, un uomo, un tifoso del Toro (son della Juve), un cane, un gatto,…
Stando ai tuoi ragionamenti, mi sembra di capire che, se un gay viene aggredito, allora tutti gli etero sono violenti. Quindi se una donna viene uccisa da un uomo, tutti gli uomini sono assassini? Se una donna viene stuprata, allora tutti gli uomini sono stupratori? Se una donna è una prostituta, allora tutte le donne sono prostitute? Se un tifoso di una squadra è violento, allora tutte le persone che vestono la maglia di quella squadra sono violente, anche i bambini e i nonni, e vanno fermate e schedate?
2. Per te gli insulti cosa sono? Non è una provocazione, ma una domanda seria, perché per me l’insulto è solo e soltanto il turpiloquio. Ritengo che chiunque non usi turpiloquio, bestemmie, minacce, abbia il diritto di dire quello che vuole, in pubblico ed in privato, anche che Hitler ha fatto solo bene a far ciò che ha fatto o che le camere a gas non siano mai esistite. Mi sembra uno dei principi fondamentali di una democrazia.
Art. 21 della Costituzione più bella del mondo: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Voltaire (o chi per lui) disse: “Non sono d’accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee”.
ti spiego i gay scappano dai paesini di origine da giovanissimi e quelli che rimangono cercano di nascondere la cosa il più possibile, il che comprende non denunciare eventuali violenze. per questo nei paesini gli episodi di violenza sono meno e meno visibili.
i paesanotti quando arrivano in città si trovano di fronte ad una realtà diversa da quella che loro immaginano, i gay nelle città essendo più protetti sono anche più sicuri e visibili… quindi spesso accade che vengano aggrediti e talvolta proprio dai paesanotti in ferie (non sempre e solo è ovvio).
il mio ragionamento era solo teso a mostrarti che la violenza sui cristiani è una cosa rarissima mentre nei confronti dei gay è diffusissima… non ho tentato di dire altro, anche perchè per fortuna ci sono tantissimi etero che sono molto migliori di gay ( e viceversa) e la convivenza è possibilissima, ma serve rispetto…
gli insulti per me comprendono anche aizzamento alla violenza, il disprezzo e le distorsioni della verità atte a gettare discretito verso quancuno (infamia).
anche se non uso parolaccie posso essere molto molto offensivo sopratutto verso le minoranze. se dico che un negro non deve lavorare o studiare con un bianco e dovrebbe sedere sul fondo dell’autobus e cedere il suo posto ad un bianco in caso di necessità, sto offendendo, anche se non uso parolaccie… se il prete facesse questo genere di discorsi la comunità afro reagirebbe ma non sarebbe cristianofobia ma solo reazione all’offesa subita
Grazie per avermi risposto senza insultare o bestemmiare.
Sul rapporto tra gay e paesi piccoli, non stento a crederti.
“il mio ragionamento era solo teso a mostrarti che la violenza sui cristiani è una cosa rarissima mentre nei confronti dei gay è diffusissima”: mi sfugge, e lo dico con estrema sincerità, il motivo per cui dici che la violenza sui gay è diffusissima. Cioè in base a quale parametro o in proporzione a che cosa lo dici? Ma ripeto: è una domanda sincera.
edo dietro le mie bestemie c’è ovviamente tanto odio e rancore. io avrei voluto scoprire il sesso come tutti, camminando mano nella mano, dandomi del piccoli dolci bacini e solo dopo il resto. invece per i gay prima arriva il sesso, quello è disponibile mentre l’esperienza di una vera relazione con affetto e amore arriva solo dopo anni, e passa dall’autoaccettazione e l’accettazione della famiglia… tanti gay non ragiungono questa fase il tutta la loro vita.
la loro vita rimane un turbinio di sesso anonimo senza senso solitario. questo non è giusto. quello che vi viene più spesso negato non è il sesso ma l’amore.
cerco di farti vedere perchè sono così arrabbiato con la chiesa:
un esempio eclatante è la storia di alfredo ormando che nel 1998 si dà fuoco davanti a san pietro lasciando una lettera dove spiegava che il gesto lo commetteva in quanto gay e non accettato da una chiesa che lui amava. una chiesa che gli negava il diritto all amore e alla famiglia.
sai quale fu la reazione di papa giovanni paolo? nessuna. neanche una parola spesa per un ragazzo che si è dato fuoco davanti la chiesa di San Pietro.
un capo religioso e capo di stato avrebbe dovuto esprimere cordoglio o qualcosa del genere invece neanche un breve accenno…
queste cose sono dure a mandare giù.
questo è solo un esempio eclatante ma di cose meno gravi di questa ne succedono in continuazione da parte sia della chiesa che da parte di altri gruppi… la chiesa professandosi buona e aperta all amore fà molta più rabbia.
volevo mettere il link ad altri fatti eclatanti di violenza ma dopo aver cercato su google non ce la faccio a continuare… io stesso che sono un ragazzo sano forte e mi so difendere molto bene ho subito spessissimo umiliazioni e violenze di vario genere. alla fine io sono salvo perchè come ho detto so difendermi ma molti altri non lo sanno fare…
Ma dov’è questo “cristianesimo arcigno”? Certamente, non nel Magistero; ma neanche nella predicazione degli Esercizi Spirituali di S. Ignazio fatta dai preti dell’Opus Mariae Matris Ecclesiae (vedi sitto internet). Quello che mi spaventa, invece, è il “cristianesimo annacquato” di certo clero. Quello che, già nella prima metà degli anni 1960, era criticato dal mio professore di Religione del liceo, don Angelo Matteoli, che univa ad una salda dottrina di teologo un buon senso da prete di campagna, al punto da far lezione, quando voleva suscitare la nostra attenzione, nel lucchese campagnolo di Picciorana. Commentando il brano evangelico, in cui Gesù salva l’adultera dalla lapidazione, con quel tremendo invito a lanciare la prima pietra da parte di chi non è senza peccato, diceva che, invece delle parole con cui Gesù perdona la donna, “Va’, e non peccare più”, troppa gente “oggi fa finta che abbia detto: brava, hai fatto bene, altro che le corna si merita quel lazzerone del tu’ marito!”
Purtroppo, quel modo di “interpretare” il Vangelo ha fatto scuola; ma, grazie a Dio, non ha inquinato il Magistero.
Sottoscrivo in toto, esclusa la parte in cui si da del “lazzerone”, dal momento che secondo me si addice più il termine “beccaccione”. 🙂
Dopo aver chiarito che il termine lucchese “lazzerone” non ha niente a che vedere, a parte un’assonanza fonetica, coi “lazzaroni” dell’insorgenza anti-giacobina di Napoli nel 1799, ma si riferisce al “malcomportamento” d’una persona, preciso che il succo del discorso di don Angelo era questo: perdonare un peccato non significa approvarlo, come, almeno implicitamente, facevano già allora quei “cattolici buonisti”.
Condivido. In passato il “volto arcigno” del magistero spicciolo si è fatto sentire, inutile nasconderlo, e forse lei, sig. Guerra, è tanto giovane da non averlo conosciuto. Io sono vecchio ed una certa rigidità formale, priva di cuore e di vita, l’ho conosciuta. Meglio comunque di tanta superficialità attuale che, in materia di fede e non solo, rasenta spesso l’ignoranza. Parlo ovviamente dei così detti “pastori”, portati al “volemose bene” , allo psicologismo di moda ed alla sociologia d’accatto. Purtroppo i novissimi- è bene ricordarlo: morte, giudizio, inferno e paradiso- sono spariti dall’orizzonte della predicazione. La cosa più fastidiosa è il sentimentalismo a buon mercato che chiama la Vergine Maria, con i nomignoli di mammina, mamma ecc. ecc. e Gesù, avvolto nella grandezza di un mistero insondabile – l’Uomo dei Dolori- come colui che ci tiene in braccio fino a confondere le Sue orme con le nostre, come lo descrive una sorta di raccontino melenso e spesso ripetuto. Urge un ritorno a San Paolo, con una fede che è consolatoria solo nella prospettiva di un’altra vita e non per le scorciatoie che ci sono spesso propinate.