L’Italia mette a disposizione basi e aerei contro la Libia – Rassegna stampa/1

Di Redazione
19 Marzo 2011
Le commissioni Esteri e Difesa del Senato hanno approvato con voto bipartisan unanime la risoluzione che dà mandato all'esecutivo ad agire in base alla risoluzione 1973 dell'Onu sulla Libia. La Russa: «L'Italia interverrà con basi e aerei ma non via terra». Frattini: «Il trattato di amicizia tra Italia e Libia rimane per chi verrà dopo Gheddafi»

L’Italia prenderà parte ad uneventuale attacco contro le forze di Muammar Gheddafi, mettendo a disposizione basi e aerei. Franco Frattini, ministro degli Esteri, ha spiegato che gli obiettivi potrebbero essere «postazioni radar o siti della contraerea» libici. Intanto, l’ambasciatore a Tripoli è stato ritirato e la sede evacuata.

Il 17 marzo l’Onu ha approvato la risoluzione 1973, stabilendo l’uso di «ogni mezzo» per difendere i civili da Gheddafi e aprendo le porte alla no-fly zone sul cielo libico. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa “ha precisato come il governo intenda chiedere «l’autorizzazione» al Parlamento di «aderire alla coalizione di volenterosi» cui spetterà far rispettare l’indicazione delle Nazioni Unite. Il primo via libera è arrivato dalle commissioni Esteri e Difesa del Senato, che hanno approvato con voto bipartisan unanime la risoluzione che dà mandato all’esecutivo ad agire in base alla risoluzione dell’Onu sulla Libia. L’approvazione è arrivata senza la partecipazione della Lega” (Corriere.it).

“La Russa ha chiarito al Senato che le basi coinvolte saranno, Amendola, Aviano, Decimo Mannu, Sigonella, Trapani, Gioia del Colle e Pantelleria spiegando che «americani e inglesi hanno già chiesto alcune di queste basi». «L’Italia ha una forte capacità di neutralizzare i radar di ipotetici avversari – ha detto ancora l’esponente del governo -. Possiamo intervenire in ogni modo con la sola tassativa esclusione di interventi via terra». Anche il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha spiegato che nella vicenda l’Italia farà la sua parte mettendo a disposizione le basi ma non solo.

Intantoil presidente del Copasir, Massimo D’Alema, ha chiesto che «si attivi un dispositivo di protezione della Nato, una rete di sicurezza indispensabile, perchè va bene la coalizione dei “willings”, ma la Nato è la Nato». All’Idv che voleva la revoca del trattato di amicizia con la Libia, Frattini ha risposto che il trattato è sospeso a seguito della risoluzione Onu e che non verrà stralciato perché «noi vogliamo che l’Italia con la nuova Libia che verrà dopo Gheddafi sia pronta a continuare con la posizione di preminenza che ha sempre avuto. Ci mancherebbe altro che arriva un cambiamento di sistema e l’Italia si ritira».

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