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Libri religiosi in Cina? «Non ti azzardare a portarli qui». Libraio cristiano arrestato dalla polizia comunista
«Non ti azzardare a portare qui la cultura cristiana. Questo posto è nostro». Così la polizia di Taiyuan, nello Xanshi, ha intimato a Li Wenxi, libraio cristiano di Pechino, che voleva aiutare gli amici fedeli di Taiyuan ad aprire una libreria cristiana. Dopo essere stato minacciato dalla polizia comunista, Li è sparito, detenuto senza processo.
LI SCOMPARE. La storia di Li, raccontata dalla moglie e riportata da AsiaNews, comincia a dicembre quando dopo l’inaugurazione della libreria di Taiyuan, gli agenti sono entrati nel negozio minacciando Li e confiscando centinaia di copie di libri sulla fede. Dopo pochi giorni la polizia chiama Li e si dimostra disposta a restituirli: Li si reca alla stazione di polizia locale e da quel giorno la moglie non l’ha più sentito.
«CRIMINE TROPPO GRAVE». Li Caihong, moglie del libraio, si è recata dalla polizia offrendo una cauzione per il suo rilascio ma gli agenti comunisti hanno risposto che «il crimine compiuto è troppo grave». Per questo la donna ha cercato aiuto su Weibo, il twitter/facebook cinese, dove la sua storia è diventata famosa. Secondo un blogger «lo Shanxi è uno dei posti dove i cristiani vengono perseguitati in maniera peggiore». Non a caso sul sito del governo locale è stato pubblicato un articolo nel marzo scorso dove si parla di repressione «con successo di un caso di cristianesimo» e si parla di una comunità protestante non ufficiale scovata e di fedeli arrestati».
CRISTIANI NON UFFICIALI. Commenta AsiaNews: «In Cina la libertà di culto è permessa solo in edifici e con personale registrato presso il ministero degli affari religiosi. Preghiere e servizi religiosi fatti in luoghi non registrati sono illegali. Ma molti cattolici e protestanti preferiscono questo rischio al controllo asfissiante delle loro attività praticate dalle associazioni patriottiche. Talvolta le comunità protestanti chiedono il riconoscimento alle autorità e il permesso di costruire una chiesa, ma i governi locali glieli rifiutano. Dal 2007 è in atto in Cina una campagna contro le comunità protestanti sotterranee che, secondo le stime più sobrie, radunano oltre 50 milioni di fedeli».
PERSECUZIONE RELIGIOSA. Nel 2012 in Cina sono stati riscontrati 132 casi di persecuzione, il 41,9% in più del 2011: 4919 cristiani sono stati perseguitati, di cui 442 sacerdoti o pastori. In un documento ufficiale datato 15 maggio 2011 il Comitato centrale del partito comunista cinese avvisava i comitati locali di «prevenire e contrastare l’evangelizzazione», una misura «molto importante per il destino del paese e del popolo». Anche la Chiesa cattolica, come dimostra il caso di Ma Daqin, è perseguitata, nonostante i grandi sforzi intrapresi da Benedetto XVI per migliorare la loro situazione.
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3 commenti
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curioso,
chissà cosa devono aver pensato le popolazioni amerinde,
quando i gesuiti facevano tabula rasa della loro cultura.
Forse non sai che i Gesuiti furono i primi a combattere la schiavitù in sud america, a partire già dal 1500.