Due Tornado armati italiani sono decollati dalla base di Trapani Birgi questa mattina e hanno compiuto una prima missione sulla Libia. I caccia sono dotati di armamenti di precisione per colpire bersagli selezionati ma non sono ancora stati rivelati gli obiettivi della missione.
Oggi il Pd ha presentato alla Camera una mozione sull’intervento italiano in Libia. Il voto è stato fissato il 3 maggio. Il capogruppo Dario Franceschini parlando con i giornalisti a Montecitorio ha spiegato che si tratta di «una mozione che impegna il governo a proseguire» la missione in Libia «in base al voto espresso dal Parlamento» e ha aggiunto che «di fatto la maggioranza non c’è più. Il voto servirà a fare chiarezza».
Le tensioni nella maggioranza continuano: oggi in un’intervista a Libero il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha ribadito che quella dei raid aerei sulla Libia «è una decisione sbagliata» e che «Berlusconi ha deciso senza consultare nessuno» e che il voto servirà a decidere cosa fare. Sul voto si è espresso anche il presidente del Consiglio sottolineando di non esserne affatto preoccupato. «Non ci fa paura» ha detto Berlusconi, che oggi in serata dovrebbe incontrare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Intanto gli Stati Uniti tracciano bilanci catastrofici dopo i primi due mesi di conflitto tra le forze di Gheddafi e i rivoltosi. Secondo l’ambasciatore statunitense Gene Cretz le vittime civili sarebbero da 10 a 30 mila. A Misurata gli scontri sono andati avanti anche di notte. Fonti mediche riferiscono della morte di almeno sette ribelli.