“I libri a difesa del pensiero e della libertà” di Liberilibri (che si rinnova)

Di Redazione
28 Aprile 2023
Nuovi soci per la casa editrice fondata oltre trent'anni fa da Aldo Canovari, tra loro Nicola Porro e Lorenzo Castellani. Testi «senza tempo e insieme attualissimi» per non soccombere all'egemonia culturale di sinistra. E l'idea di un abbonamento
Liberilibri

Liberilibri

Una battaglia per il libero pensiero e per la libera azione degli individui. È questa la mission della casa editrice Liberilibri che nel marzo 2023, in continuità con la gestione di Aldo Canovari e dopo la sua morte, avvenuta a febbraio, è stata acquisita da un gruppo nuovi soci, amici della casa editrice: tra loro spicca il giornalista e conduttore televisivo Nicola Porro e Lorenzo Castellani, docente della LUISS Guido Carli di Roma e collaboratore di Tempi. Poi ci sono Irene Canovari e Marco Cingolani, figli dei fondatori della casa editrice, il commercialista Pierandrea Farroni, la Fondazione Andreani-Gregorini nella persona di Luigi Scarfiotti, presidente del Cda, e Michele Silenzi, amministratore delegato e direttore editoriale della nuova società.

In più di trent’anni di attività, Liberilibri ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nel mondo dell’editoria, diventando il riferimento italiano di un determinato orizzonte culturale raccogliendo un catalogo di oltre 300 volumi che sono classici internazionali della libertà. Tra i suoi principali autori si annoverano insuperabili maestri del pensiero liberale e libertario: da Ayn Rand a Étienne de La Boétie, da Voltaire a Edmund Burke, da Carl Menger a Murray Rothbard fino a grandi italiani come Bruno Leoni, Antonio Martino, Francesco Cossiga, Carlo Nordio.

La storia di Liberilibri

Come racconta un comunicato diffuso dai nuovi soci, «la casa editrice Liberilibri nasce nel 1986 su iniziativa di Carlo Cingolani e Aldo Canovari, imprenditori nel settore energetico. Canovari, grande liberale, avvertendo una cultura egemonizzata dalla sinistra, come direttore della casa editrice ha portato nel nostro Paese molti classici della cultura liberale, classici del pensiero fino ad allora mai tradotti in italiano a partire dal Discorso sul libero pensiero di Anthony Collins, testo fondativo del liberalismo». L’amministratore e direttore editoriale della casa editrice è Michele Silenzi che ricopre questo ruolo da cinque anni. Il nuovo presidente del cda è Luigi Scarfiotti.

«Liberilibri», prosegue il comunicato, «ha fatto della relazione tra libri e libertà il proprio nome e quindi la propria missione. La difesa della libertà, e la sua promozione, attraverso i libri è passata sempre dalla difesa di angoli insoliti e remoti della libertà, lì dove è più difficile osare difendere il libero agire individuale. Come recita il titolo di un libro di Lysander Spooner, “i vizi non sono crimini”, così come Difendere l’indifendibile – uno dei titoli di maggior successo della casa editrice – un manifesto ideale di quella difesa radicale della libertà che da sempre portiamo avanti. Senza libertà, infatti, viene meno l’uomo che per essere tale non può che essere libero. Il rapporto tra pensiero e linguaggio è strettissimo: si formano a vicenda, senza linguaggio non si pensa e viceversa, ma se questo circuito pensiero-linguaggio si blocca non c’è modo di essere liberi. Si rischia allora di divenire parte di un comune indistinto che schiaccia l’individuo e la sua libertà: una nuova e temibilissima forma di totalitarismo».

L’idea dell’abbonamento

In un periodo di crisi dell’editoria, Liberilibri risponde alla sfide dell’epoca con un catalogo di libri «senza tempo e insieme attualissimi», e chiede ai suoi lettori di aderire a un progetto editoriale «che nell’epoca dell’evanescenza ambisce a una riflessione che allontana il correttismo uniformante». L’idea è quella di fare un abbonamento grazie al quale dieci novità all’anno vengono spedite direttamente a casa e il 30 per cento di sconto sull’intero catalogo – «come privilegiato ingresso e nobile sostegno alla cultura della libertà».

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