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La pandemia è stata sfruttata dal regime comunista per realizzare in Cina un esperimento tanto crudele quanto inedito: imporre a 1,4 miliardi di persone «il più avanzato sistema di monitoraggio della storia dell’umanità». Più che di Covid-19 bisognerebbe dunque parlare di Covid-1984, con la differenza che il progetto attuato «dall’impero di Xi Jinping supera la fantasia di George Orwell». E oggi che dopo tre anni di tamponi obbligatori e lockdown di massa il governo di Pechino, incalzato dalle proteste di piazza, sembra aver fatto bruscamente marcia indietro rinnegando la strategia “zero Covid” e lasciando la popolazione alla mercé del virus, l’unico peccato capitale sarebbe l’oblio.
Non si possono scordare i dubbi e le domande sull’origine del nuovo coronavirus, né la modalità, violenta e repressiva, con cui il Partito comunista ha trasformato la Cina in un grande carcere a cielo aperto con la scusa di preservare la salute della gente. E...
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