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Liao Yiwu. La verità sul “virus di Wuhan”

Di Leone Grotti
07 Gennaio 2023
L’autore dichiarato dal regime cinese “nemico del popolo” spiega perché ha deciso di indagare sui misteri del Covid. E su come Pechino abbia usato la pandemia per realizzare il più avanzato sistema di sorveglianza della storia
Liao Yiwu, scrittore e poeta dissidente
Liao Yiwu, scrittore e poeta dissidente (foto Ansa)

La pandemia è stata sfruttata dal regime comunista per realizzare in Cina un esperimento tanto crudele quanto inedito: imporre a 1,4 miliardi di persone «il più avanzato sistema di monitoraggio della storia dell’umanità». Più che di Covid-19 bisognerebbe dunque parlare di Covid-1984, con la differenza che il progetto attuato «dall’impero di Xi Jinping supera la fantasia di George Orwell». E oggi che dopo tre anni di tamponi obbligatori e lockdown di massa il governo di Pechino, incalzato dalle proteste di piazza, sembra aver fatto bruscamente marcia indietro rinnegando la strategia “zero Covid” e lasciando la popolazione alla mercé del virus, l’unico peccato capitale sarebbe l’oblio.

Non si possono scordare i dubbi e le domande sull’origine del nuovo coronavirus, né la modalità, violenta e repressiva, con cui il Partito comunista ha trasformato la Cina in un grande carcere a cielo aperto con la scusa di preservare la salute della gente. E...

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