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Caro monsignor Camisasca, siamo due genitori con figli che stanno entrando nell’adolescenza e vorremmo chiederle un aiuto su una questione che ci mette un po’ in imbarazzo. Nella risposta che lei ha dato al lettore nel numero precedente di Tempi ha detto che «occorre regolamentare l’uso delle tecnologie nelle mani dei nostri ragazzi». È quello che noi stiamo cercando di fare: dare un orario ai nostri figli nel giocare ai videogiochi, non permettere che passino troppo tempo con in mano il tablet, evitare che trascorrano le serate davanti alla tv. Ora, però, è arrivato il cellulare… e tutto si è fatto più complicato. Abbiamo detto loro di farne un uso moderato e consapevole, ma constatiamo che i nostri richiami valgono poco. Sono spesso rapiti davanti allo schermo e intorno a loro vedono solo adulti e coetanei che fanno lo stesso. Che fare?
Marzio e Laura Angiò
Cari Marzio e Laura, penso di avere già scritto molte indicazioni nella mia lun...
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