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Fernando Di Leo lo conoscono in pochi, almeno tra il grande pubblico. Eppure è un punto di riferimento per gente come Quentin Tarantino, è diventato nel tempo la stella polare del cinema di genere italiano degli anni 70 e la sua lezione – essenzialità nei movimenti di macchina, violenza non filtrata, realismo nella messinscena – hanno fatto scuola. Per dire, uno come Stefano Sollima, figlio d’arte del grande Sergio di Sandokan, è uno che riprende in toto lo stile di Di Leo: anche nel suo ultimo film, il convulso, avvincente Senza rimorso (Prime Video), il ritmo secco e la narrazione senza fronzoli vengono da Di Leo, così come anche i film precedenti, l’hollywoodiano Soldado e il bel Suburra erano un mix di intrattenimento leggero e tragedia cupa.
Nei quindici anni della sua breve carriera, Fernando Di Leo ha girato un po’ di tutto: dagli erotici nell’ultima parte della carriera (Avere vent’anni con Lilli Carati e Gloria Guida), ai b movie...
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