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La preghiera del mattino

Le belve di Hamas non possono restare a Gaza

Di Lodovico Festa
27 Maggio 2025
La convincente politica di Trump in Medio Oriente, il piano da perfezionare della Lega Araba, la debolezza dell'Ue davanti al conflitto. Rassegna ragionata dal web
Soldati di Hamas a Gaza
Soldati di Hamas a Gaza (foto Ansa)

Sulla Nuova bussola quotidiana Eugenio Capozzi scrive: «Trump vorrebbe risolvere una volta per tutte il conflitto arabo-israeliano attraverso il mutuo riconoscimento Gerusalemme-Riad, un "protettorato" dei sauditi su Gaza, e la "grande via del cotone" dall'Oceano indiano al Mediterraneo come corridoio economico e politico alternativo a Cina e Iran, con il supporto dell'India (divenuta il partner asiatico decisivo per Washington). Un obiettivo che deve necessariamente passare per un compromesso con la Turchia (da qui la mano tesa ad Al-Jolani, longa manus di Ankara in Siria), ma che non dia al "sultano" Erdogan troppo spazio di espansione nell'area "neo-ottomana" del Mediterraneo orientale, e salvaguardi, rispetto alle sue mire, sia la sicurezza di Israele (probabilmente con una zona cuscinetto nella parte di Siria abitata dai drusi, storicamente alleati di Gerusalemme), sia un ruolo regionale di potenza della Russia: con il mantenimento delle sue basi marittime in territorio siriano, e...

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