Le banche del latte, un bene prezioso per i neonati prematuri. Come donarlo
Il latte materno, un elemento continuamente studiato e non ancora del tutto conosciuto. Al tempo stesso fondamentale e inimitabile per la crescita del neonato, ma ancora di più per i bambini che nascono prematuri. Per questo motivo sono presenti sul territorio italiano le “banche del latte”, circa 25, presidi medici in cui vengono custodite scorte di latte materno. Ce ne ha spiegato l’utilità il dottor Corrado Testolin, della Terapia intensiva neonatale Macedonio Melloni di Milano.
A cosa servono le “banche del latte”?
Le banche del latte esistono in Italia dagli anni Sessanta/Settanta, e sono nate fondamentalmente con lo stesso principio delle balie di una volta. Le donne che hanno più produzione di latte, per non farlo andare sprecato, possono donarlo. L’utilizzo che se ne fa è uno, principalmente, nutrire i neonati prematuri. Bambini che non hanno l’intestino ancora del tutto formato, e che quindi non potrebbero né digerire né sopportare il peso di un latte vaccino adattato, e che al tempo stesso hanno bisogno di continuare il proprio sviluppo velocemente. I bambini prematuri nutriti con latte materno, proveniente dalle banche del latte, hanno meno probabilità di sviluppare patologie intestinali. Le donne che partoriscono prima del termine infatti non hanno ancora la montata lattea, e quindi serve trovare un sostituto.
Come funziona la catena che va dalla mamma alla banca?
Il latte materno ha migliaia di proteine, e per il momento se ne conoscono appena un centinaio, la più importante di queste è la lattoferrina, una proteina con una potente azione antibatterica. È un composto complesso molto affascinante, irripetibile in natura. Per questo è così importante per i neonati prematuri. Nelle banche del latte ci si occupa di pastorizzarlo e poi congelarlo. Successivamente verrà riportato alla temperatura e somministrato al neonato. In quest’ultima fase di scongelamento, il latte degrada un po’, ma rimane comunque un prodotto di altissimo valore nutritivo rispetto ai latti adattati.
Si può stimare un valore di mercato del latte materno?
In Italia le donazioni sono gratuite, come per il sangue, mentre in molti altri paesi alla donazione corrisponde un pagamento. Donare gratuitamente è molto diverso, anche per il valore che la donna può dare al suo gesto, aiutando altre donne, aiutando altri bambini. Le banche del latte forniscono alla donatrice i contenitori sterili in cui riporre il latte, e poi si occupano, con un’auto medica, di passare a ritirare il prodotto, di modo che la catena del freddo non venga interrotta, riponendo i contenitori in celle frigorifero. Ricordo che una volta una donna venne da noi con una decina di barattoli qualsiasi che aveva riempito con il suo latte, e noi non lo potemmo accettare. Per quanto buono fosse stato il suo gesto ci sono rigidi protocolli da seguire. Purtroppo i costi sono tutti a carico della banca. Possiamo dire che un litro di latte ci viene a costare circa 80/100 euro, nulla in confronto al valore delle patologie intestinali che abbiamo evitato al bambino prematuro.
A livello nazionale si registra un +51 per cento di donazioni. Com’è la situazione a Milano?
Quest’anno abbiamo avuto un +20 per cento, l’anno scorso un -10 per cento, nel 2011 invece avevamo registrato un 15 per cento. L’andamento è buono ma è difficile fare una previsione. Noi cerchiamo di informare le mamme il più possibile, anche dopo che hanno donato. Il 17 novembre sarà la Giornata nazionale del bambino pretermine, e quel giorno non inviteremo solo le famiglie e i bambini dimessi felicemente, ma anche le donne che hanno reso possibile tutto questo. Per ringraziarle. Il latte proveniente dalla banca viene dato ai bambini fino a che non raggiungono la 36esima settimana di sviluppo o per lo meno i due chili, e per quanto ci impegniamo nella ricerca, Madre Natura ha creato un prodotto inimitabile e unico.
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