Le abitudini di acquisto dei millennial e della Generazione Z

Di Francesco Megna
30 Agosto 2023
Che cosa piace ai “nativi digitali” e che cosa no, in base a quali criteri orientano i loro consumi, e come aziende e marchi provano a conquistare la loro fiducia
Foto di Hannah Busing per Unsplash

I millennial, ovvero i nati tra l’inizio degli anni Ottanta e il Duemila, e la generazione delle persone nate tra i medio-tardi anni Novanta del XX secolo e i primi anni 2010, detta Generazione Z, sono definiti “nativi digitali”, a sottolineare la circostanza che sono cresciuti nel periodo della divulgazione globale delle evolute tecnologie legate all’informatica.

I millennial

Oggi ci sono 1,8 miliardi di millennial nel mondo, pari al 23 per cento della popolazione mondiale. Sono grintosi, determinati senza essere presuntuosi, proiettati verso la globalizzazione ma senza trascurare le tematiche locali. Spesso interconnessi: una discreta fetta del loro tempo è dedicata all’online. Cercano prodotti adatti alle loro esigenze; attenti al modo in cui un’azienda si distingue dalla concorrenza, alla sua reputazione e al brand: aziendale/societario, di prodotto e personale, che riguarda i singoli individui.

Per attirare questa generazione le aziende, sempre più ricche di ispirazione e di vena inventiva, fanno ricorso a mezzi di comunicazione e canali diligentemente progettati. Ciò induce a confrontarsi con i numerosi canali digitali, nell’attenzione alla reputazione e nel promuovere attività su web contraddistinte da una condotta etica.

Punti di forza dei millennial sono poi la capacità di adeguarsi ai cambiamenti in un mondo in perenne evoluzione, accettando le sfide con passione, e quella di escogitare tecnologie innovative per migliorare la vita di tutti i giorni. È una generazione avviata alla comunità, al pluralismo, maggiormente aperta alla conoscenza rispetto alle generazioni che l’hanno preceduta.

Per quanto riguarda le abitudini di acquisto partiamo dal presupposto che l’utente, prima di comprare un bene, vuole sperimentare, approfondire le indicazioni che ha singolarmente rinvenuto attraverso i vari touch point informativi. Ciononostante il cliente potrebbe ricevere anche un parere, un consiglio personale e ponderarlo alla pari dei ragguagli rinvenuti tramite altri canali. Solo alla fine procederà all’acquisto, e non obbligatoriamente sul canale fisico. È un processo riferibile a tutti gli ambiti di mercato.

Quanto sopra induce tutti gli operatori economici a curare la reputazione del proprio marchio su tutti i canali in quanto non è detto che il canale fisico sia quello definitivo. Avere quindi un profilo sui social network più frequentati assicura una miglior visibilità nelle ricerche sulla rete e perciò un vantaggio rispetto alla concorrenza.

La Generazione Z

La Generazione Z conta oltre 2 miliardi di persone al mondo. La particolarità che la contraddistingue deriva dal fatto che chi ne fa parte è nato in un contesto storico dove tecnologia, Internet e la comunicazione via web sono oramai parte essenziale della vita quotidiana, dove la continua connessione e gli strumenti tecnologici personali sono la regola. A differenza poi dei millennial, la Generazione Z non considera la tecnologia come uno strumento, ma come elemento essenziale della propria vita.

È una generazione in un certo senso fugace, con poche certezze e punti fermi ma abituata a prendere decisioni rapide e snelle; realista ma senza quell’ottimismo e idealismo che invece hanno caratterizzato la generazione precedente, preoccupata per le sorti del pianeta, attiva davanti alle problematiche sociali che colpiscono i paesi poveri, sensibile e propensa alla condivisione di informazioni personali sulla rete. Internet diventa quindi lo strumento primario per allenare le proprie capacità relazionali che poi verranno trasferite alla vita reale.

La sostenibilità è adesso il nuovo “must” e gli appartenenti a questa generazione pretendono dai brand questo requisito: strategie a medio-lungo termine che portino le imprese ad eliminare gli sprechi e i consumi a vantaggio di alternative sostenibili. Digitalizzazione del business, risparmio energetico, inclusività e iniziative di restituzione alla collettività devono essere le linee guida delle aziende, e la comunicazione verso questi utenti deve essere sempre coerente con i loro valori.

Per quanto riguarda le abitudini di acquisto della Generazione Z, viene sempre privilegiata una comunicazione integrata che include tematiche etiche, sociali e di immagine. La comunicazione, anche se frequente, deve essere fatta di contenuti brevi e preferibilmente visivi, sovente mediata da influencer che rispecchiano valori degli “zeta”. Spesso le preferenze cambiano non appena emerge un’offerta migliore.

Le aziende devono quindi sapersi adattare, cambiare velocemente e comprendere da subito la mente di questa fascia di utenti. Da un punto di vista del risparmio questi clienti, abituati ad avere discrete disponibilità economiche, si rivelano responsabili e coscienti dell’importanza del proprio portafoglio, convinti, tra l’altro, che i soldi siano una delle principali espressioni del successo.

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.