Giuliano Amato La politica è fatta di grandi centravanti di sfondamento (i Silvio Berlusconi). Di rozzi difensori pronti a buttare la palla in tribuna (i Fabio Mussi, i Francesco Storace). Ci sono talvolta anche le “ali” un po’ incapaci, ma che piacciono tanto alla proprietà (consentitemi di fare un solo nome, ma eccellente: Walter Veltroni). Ci sono, poi, i grandi registi. Anzi di questi sembra esserne rimasto uno solo: Giuliano Amato. È sempre stato un centrocampista di sinistra ma all’occasione sa di poter giocare anche a destra. È stato bene in squadra con tanti: da Bettino Craxi a Oscar Luigi Scalfaro, e ora sta con Massimo D’Alema. La sua squadra di riferimento è la Juventus. Come alcuni grandi centrocampisti (soprattutto brasiliani) gli piacerebbe tanto poter fare il centravanti: ci ha anche provato, e con ottimi risultati, nel ’92, ma ha dovuto mollare. Si è visto che non aveva il fiato per durare. Non pare proprio che se lo sia fatto oggi.
Ciriaco De Mita Lo spettacolo più avvilente del recente congresso popolare è stato vedere prestigiosi politici come Ciriaco De Mita, Francesco Cossiga, Mino Martinazzoli comportarsi come ragazzini che fanno sgambetti, lanciano insulti, mettono il broncio. Molti di questi vecchi Dc hanno fatto la storia del paese: “Italia Nostra” dovrebbe intervenire per imporre loro comportamenti che difendano un patrimonio di tutti. De Mita ha consentito a Bettino Craxi l’egemonia politica sull’Italia, ha lottato nel suo partito con Giulio Andreotti e Amintore Fanfani. Perché mai deve mettersi a fare trucchetti con personaggi minori come gli attuali popolari? Il fatto è che De Mita non ha più un “luogo politico” dove esercitare la sua ben meritata autorevolezza. Tutto nasce dall’idea di un “centro” come luogo magico dell’amministrazione del potere. Nel mondo civile ci sono la destra e la sinistra, il centro c’era solo in Germania e in Italia a causa dei precedenti fascisti e nazisti. Con l’89 e l’euro, quella storia è finita.