L’acqua gratis è un disastro, quindi viva l’acqua gratis
Il 10 giugno, quando ormai mezza Italia era stata mobilitata per il voto contro la privatizzazione dei servizi idrici, il Venerdì di Repubblica ha pubblicato un pezzo per spiegare che: 1) gli acquedotti (pubblici per lo più) perdono «il 35 per cento dell’acqua, con picchi del 50 al Sud»; 2) non c’è scampo, per riparare i tubi bucati bisogna aumentare le tariffe; 3) se dai in giro l’acqua gratis, la gente la spreca. Seguiva un articolo che svelava che i malvagi russi hanno un sacco di acqua e stanno progettando megacondutture per portarla in Africa e farci i veri soldi.
ALLA TUA. Quindi grazie, caro elettore che hai votato contro-la-privatizzazione-dell’acqua-perché-l’acqua-è-un-bene-comune: il tuo gesto ci farà sprecare litri e litri di bene comune, perché i tubi sono bucati e ora che lo Stato li aggiusta facciamo notte. In compenso, però, adesso i tubi bucati ci costeranno un casino. Quanto a te, bambino povero africano che muori disidratato, impara la lezione: quando l’avido russo porterà il tubo del peccato a casa tua, tu impedisciglielo con un referendum. E se proprio non ce la fai a star senza bene comune, puoi sempre andare a prendertelo in Russia. Tanto lì è gratis.
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