Gli analisti internazionali si sono scatenati ipotizzando i più svariati scenari dopo che la Corea del Nord ha annunciato che Ri Kyong-sim, vigilessa del traffico di 22 anni, è stata insignita della massima onorificenza statale: “Eroe della Repubblica”. Il premio, secondo i giornali sudcoreani, si deve al fatto che «la ragazza è intervenuta in un incidente che ha minacciato la vita del leader Kim Jong-un».
ATTENTATO AL DITTATORE? Si è trattato di un attentato? O dell’autista sbadato (visto che a Pyongyang ci sono pochissime macchine)? Forse un malore improvviso? Tante le congetture uscite in questi giorni, ma nessuna è andata vicina alla verità, che è stata svelata da New Focus International, organo di informazione diretto da dissidenti nordcoreani.
MANIFESTO. Grazie a una fonte nella capitale Pyongyang si è scoperto che «un piccolo incendio è scoppiato proprio davanti al luogo dove Ri Kyong-sim lavora. Quando anche un manifesto di propaganda sul quale era riportato il nome di Kim Jong-un ha preso fuoco, lei è accorsa per salvarlo. L’azione eroica della donna era già stata sottolineata in molti interventi di ufficiali del partito, ma per volere di Kim Jong-un in persona è stata premiata».
SCIOCCHEZZE. Nessuna motivazione ufficiale è stata resa nota dal regime comunista per il titolo conferito a Ri, che di solito viene usato per chi ha combattuto la guerra contro il Giappone o è impegnato a sviluppare la potenza nucleare del paese. Secondo il dissidente Park Ji-chul «oggi le informazioni attraversano velocemente il confino sino-nordcoreano e si diffondono in tutto il mondo. Forse lo Stato nordcoreano ha preferito non dare motivazioni perché si è reso conto di quanto sarebbe apparso sciocco al mondo dare un premio del genere per un manifesto». Proprio così.