
La ricerca parla chiaro, il senso di colpa fa ingrassare più delle patatine fritte
Se non ci fossero le ricerche bisognerebbe inventarle. Altrimenti non potremmo sapere che ballare fa bene all’umore, che sorridere fa passare il malumore, che le persone anziane benestanti stanno meglio dei precari disoccupati e che Ruzzle può creare dipendenza. Ma c’è di più: le persone che cercano disperatamente di perdere chili devono sapere che spesso a farle ingrassare non sono i piatti di pasta straconditi e le patatine fritte, ma il senso di colpa.
SENSO DI COLPA. Guardare un piatto di lasagna con gli occhi di chi sta per compiere un attentato alla linea e poi consumarlo avidamente non fa che peggiorare la già precaria situazione di aspiranti longilinei. Almeno questo è quello che sostengono i ricercatori dell’Utrecht University, in Olanda, che sulla rivista Psychology & Health sostengono quanto sia importante avvicinarsi ai cibi con lo stato d’animo giusto. Perché concedersi una pizza nel fine settimana non è mica la fine del mondo, ma se nell’addentarne uno spicchio il senso di colpa vi attanaglierà lo stomaco il patatrac è assicurato, perché a quello spicchio se ne aggiungeranno altri dieci e così addio alla prova bikini anticipata.
PESO. La tristezza necessita di grassi e carboidrati per passare, ce l’ha insegnato un’altra ricerca, quindi alla pizza seguirà il dolce e anche un buon bicchiere d’amaro. E così la dieta si rimanda al lunedì successivo, quando davanti a un’insalata scondita sarà impossibile sorridere ma sarà meglio farlo, prima di desiderare ardentemente un piatto di fumati spaghetti da consumare con grande pentimento mentre l’ago della bilancia continua a pendere dalla parte sbagliata.
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