Mentre la Rai ha saputo tornare sui suoi passi, Alda D’Eusanio ha rincarato la dose. Dopo le scandalose dichiarazioni della (giornalista? soubrette? opinionista?) D’Eusanio alla trasmissione La vita in Diretta sulla vicenda di Max Tresoldi, la presidente Rai Anna Maria Tarantola ha telefonato alla signora Lucrezia (qui l’intervista di tempi.it) per porgerle le sue scuse e quelle dell’azienda. Oggi la trasmissione è stata dedicata a Max Tresoldi e al racconto della sua esperienza.
Chi, invece, non ha saputo arretrare di un millimetro è stata la stessa D’Eusanio che, anzi, oggi, interpellata dall’Adnkronos, ha detto: «Non volevo parlare di Max e della sua famiglia. Ognuno è libero di scegliere. Io parlavo di ciò che penso dopo essere stata io stessa in coma. Sono davvero dispiaciuta. Non è assolutamente vero tutto quello che dicono: io non ho attaccato nessuno e insultato nessuno. Ero stata invitata al programma per parlare della vicenda delle baby prostitute. Poi mi hanno chiesto di restare sapendo che ho avuto l’esperienza del coma da cui mi sono risvegliata. E ho detto quello che penso per la mia vita, senza ipocrisie. E quello che pensano in tanti ma non hanno il coraggio di dire. Cioè che è importante capire come si torna. Io, per esempio, avendo scoperto che si può eleggere un tutore a tutela della propria libertà di cura, dopo quell’esperienza ho nominato un medico, lasciando disposizioni contro l’accanimento terapeutico nel caso che mi capiti qualcosa che mi riduca a vivere come un vegetale. Ma questa opinione riguarda me e solo me».
«Per me è importante poter vivere una vita dignitosa», ha aggiunto. «Nessun altro. Perché ognuno può decidere di vivere come gli pare. Se un giornale cattolico usa quella violenza, vuol dire che Papa Francesco ha molto da lavorare. Mi hanno dipinto come una strega. Se vogliono un capro espiatorio, facciano pure. Su di me hanno sempre scaricato le colpe di tutto il mondo. Invito la Rai a studiare bene come sono andate le cose. E’ come se Avvenire mi avesse ucciso. Ma io non ho paura della morte, ho più paura della vita e della cattiveria delle persone».