La moschea universale dei Cittadini incorruttibili e del consumo sostenibile

Di Luigi Amicone
29 Aprile 2017
I grillini ragionano proprio come una umma. Fateci caso, interrogati, non dicono: “Io penso che”. Dicono: “Il movimento ha pensato o penserà cosa pensare al forum tal dei tali”

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Lasciatevi dire cosa c’è là fuori. Per esempio, un Consiglio comunale, un surrogato di Dio, una Moschea di Cittadini, un aereoporto. Andiamo con ordine. Consiglio. Dal mio punto di vista di consigliere comunale trovo che i Consigli (comunali, scolastici, pastorali eccetera) siano creature di un lego democratico che non agisce granché ma è umiliabile da qualsiasi azzeccagarbugli. Chiamatele “costruzioni” invece di “istituzioni”. E finiamola lì. Che a decidere ci pensano i tavoli dietro il teatro. Questo Grillo lo comunica bene. A proposito. Due complimenti e un fischietto a Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, che a Grillo la settimana scorsa ha regalato il palco, glielo ha regalato bene e se lo è venduto benissimo al Corriere della Sera (il fischietto è per la storia dell’“abbiamo quasi gli stesso valori”, insomma poteva dire che per come è messo l’8×1000 questo qui tira più del carro della Cei).

Quanto ai surrogati. Per sopperire al vuoto esistenziale sappiamo che la gente è disposta a credere a tutto. D’altra parte, oggigiorno si va in palestra come una volta si andava a Messa. Devoti al “Benessere”. E in comunione con Santa Madre Natura. Trasmettendo la fede che Essere è quello che uno mangia. D’accordo. Meglio l’insalata che una pantegana protetta dal Wwf. Però, adesso che sappiamo che l’equazione essere=mangiare rende ciccioni e, tra l’altro, fa venire il cancro, per recuperare sanità e sobrietà in catena alimentare converrà insistere sulla religione Bbc. Degli animali, delle foreste e dei forestieri. Così, adesso ci sono in giro più salvabambù che personal trainer.

D’altra parte sono problemi che conosce bene anche Berlusconi. Che sotto Pasqua ha fatto la Brambilla. Mica perché è devoto all’agnellino (è devoto alla bistecca alla milanese). Ma per rappresentarsi, come suo solito, a salvatore e buon pastore degli italiani. E qui, di nuovo Beppe Gribbels secondo Giuliano Ferrara ci azzecca: «La pretesa che l’altro mi veda per come mi vedo io è assurda». Silvio e Matteo touché. Per farla breve. La vita al tempo del pensate al benessere e poi fate-un-po’-quel-cazzo-che-volete, è un grande show a cielo chiuso. Un grande vuoto esistenziale riempito da carrelli della spesa che aspettano soltanto di essere messi in fila dalla grande umma musulmana.

Perché dico questo? Che c’entra adesso il populista istigatore di paure irrazionali che è in me, “tanto sono processi irreversibili”? C’entra perché, e vengo al terzo punto, le ossessioni di purità alimentare, rituale e giuridica, di comunità monda in opposizione alle altre comunità corrotte, tanto care all’islam, è ben rappresentata dal grillam – e questo è il versante catastrofico del geniale comunicatore e testimone di Genova – che avanza in contemporanea al consumatore cosmopolita. Infatti, il giovinotto alla Dibbadimaio che surfa sulla cresta dell’onda cosa pensa come annuncio di salvezza? Pensa che non cade foglia che una qualche forza occulta non voglia. Quindi, più l’acqua è pubblica nel senso di “statalizzata” (e andate a dirlo alle tubature traforate del Sud Italia), più non ci faremo fregare dall’occultista industriale.

Poi lascia stare se in Gran Bretagna, secondo la Banca mondiale, «in seguito alla privatizzazione gli investimenti sono cresciuti, sono stati raggiunti standard ambientali e sanitari più stringenti e la qualità dell’acqua è migliorata». E ancora. Il dammi5stelle ragiona proprio come una umma. Fateci caso, interrogato non dice: “Io penso che”. Dice: “Il movimento ha pensato o penserà cosa pensare al forum tal dei tali”. In sintesi, per mettere in caciara quel nocciolo di verità che c’è nel boss, l’ex compagnia del vaffa, oggi in grisaglia, pensa che governo e governare siano sinonimi di sottomissione al dio Movimento. Ed eccoci in Moschea Cittadino Streaming. E dammi il 5.

Posti da poveracci
Infine, e qui torna il Grillo che gira il coltello nella piaga vera, generata dalla sinistra frou-frou e dalla finanza fotti i soldi e scappa (ricordatevelo bene, questi sono i frutti della catastrofe di Tangentopoli, assassinio del comando politico, che tengono l’Italia a pane e acqua), quello che si vede anche solo in una giornata di andata e ritorno Milano-Roma. A Fiumicino, un bel ragazzo sulla trentina che grufola nell’immondizia. Un operaio che si avvicina e gli passa una banana. Il ragazzo che l’afferra e scappa via (pare, con vergogna). Domando: «Scusi, lo conosce?». «Sì, l’aereoporto è pieno. Un senza casa come qui ce ne sono tanti». Sbarcato a Linate, appena fuori gli arrivi, mi si attacca addosso una coppia che non spiccica una parola di italiano. Vestita alla contadina anni Cinquanta. «Albania». Allora essere voi italiani diversamente parlanti. Ho un amico albanese anch’io. Lo chiamo e passo il cellulare al ragazzino dei due. Clirim, il mio personal interprete, mi spiega che sono madre e figlio. E la domanda che mi pongono è bella. «Dov’è l’imbarco del traghetto Bari-Durazzo?».

@LuigiAmicone

Foto Ansa

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