
La Francia tra fantasie multietniche e dura realtà

Caro direttore, l’altro giorno su qualche canale Rai trasmettevano Banlieue 13 Ultimatum, una trashata francese simil-Luc Besson del 2009 in cui una banda di spacconi simpaticamente tatuati e multietnici smaschera un complotto delle forze militari. Ovviamente i multietnici sono i buoni anche perché sono variegati e possono vantare accenti coloriti con i quali sfoggiare umorismo etnico.
La cosa interessante però è che negli stessi giorni andava in onda anche un altro film, sul canale della realtà, dove il ministro francese degli Interni Gerard Collomb si è dimesso dall’incarico. E lo ha fatto con un discorso di accusa in cui parla di «riconquista repubblicana» dei quartieri, quartieri in cui ormai, dice, vige una legge diversa da quella dello Stato, la legge del più forte; quartieri completamente nelle mani dell’integralismo islamico e del narcotraffico.
E niente, ho come il sospetto che in questa duplice vicenda si nasconda una lezioncina a proposito di realtà e fantasia e del nostro rapporto con entrambe. A proposito della differenza tra le immagini che ci proiettiamo nel cervello e i fuochi che ci accendono sotto al culo.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!