La censura iraniana colpisce i polli: la gente non se li può permettere, vietato mostrarli in tv

Di Leone Grotti
17 Luglio 2012
La crisi economica dell'Iran è sempre più pesante, anche a causa delle [link url=https://www.tempi.it/da-oggi-leuropa-non-puo-piu-comprare-petrolio-dalliran-ecco-cosa-cambia-soprattutto-per-litalia#axzz20lQGItET]sanzioni di Ue e Usa[/link]. Sarà vietato mostrare in tv scene di cene a base di pollo, perché in pochi ormai se lo possono permettere.

La carne di pollo in Iran è come la pasta in Italia ma la fortissima crisi economica che colpisce il paese l’ha fatta diventare un bene di lusso. E siccome in Iran sono pochi ormai quelli che se la possono permettere, il regime degli ayatollah censurerà tutti i film dove si vedono persone che mangiano la prelibata carne del pennuto, con lo scopo di non creare invidia sociale. «I film oggi sono lo specchio della società e molte persone notando le differenze di classe potrebbero prendere i coltelli e reclamare i loro diritti con le persone ricche» ha dichiarato Esmail Ahmadi-Moghaddam, capo della task force che deve far rispettare la legge nel paese. «Irib [la tv di Stato iraniana] non dovrebbe dunque mostrare tutto quello che la gente non può ottenere».

Sono già arrivati a questo punto in Iran, colpito a luglio dall’entrata in vigore di pesanti sanzioni economiche. L’inflazione è alle stelle e la crisi economica si fa sempre più pesante. I prezzi della carne di pollo, specialmente, sono aumentati ancora e un chilo costa oggi a Teheran 70 mila Ryial (4,50 euro), il triplo rispetto all’anno scorso. Le sanzioni dell’Unione Europea e degli Stati Uniti hanno fatto diminuire le importazioni e i prezzi delle derrate alimentari iraniane sono saliti in modo vertiginoso.

E non si parla solo della carne di pollo: il costo della carne rossa, così come di frutta e verdura è aumentato. Le code ai centri di distrubuzione statali, dove le derrate alimentari sono vendute a prezzi calmierati, sono diventate chilometriche e il ministro per la cultura iraniana e islamica Mohammad Hosseini ha vietato ai giornalisti di riprenderle nel tentativo di nascondere l’impatto negativo delle sanzioni economiche.

Nonostante i tentativi della censura del regime, la situazione è sotto gli occhi di tutti. Ed è destinata a peggiorare. Il consulente capo della Guida suprema del paese, l’ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato che nei prossimi sei mesi l’inflazione potrebbe crescere ancora fino al 70 per cento. In particolare, una vignetta satirica (nella foto) è sfuggita alla censura degli ayatollah: mostra un pollo che, sulle ali dell’inflazione, vola più in alto degli aerei.

@LeoneGrotti

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