
La Camera dice “sì” all’arresto di Papa, il Senato “no” a quello di Tedesco
Con 319 voti a favore e 293 contrari l’Aula della Camera ha concesso l’autorizzazione all’arresto del deputato del Pdl Alfonso Papa. La lettura del risultato da parte del presidente Gianfranco Fini è stata accolta con un silenzio assoluto dall’Assemblea. Dopo qualche istante, Fini è passato al successivo punto dell’ordine del giorno.
All’annuncio del verdetto Silvio Berlusconi ha scaricato tutta la sua rabbia battendo un pugno sul tavolo del banco di governo. Poi ha fatto una smorfia di disappunto e ha lasciato l’Emiciclo della Camera. Con alcuni deputati del Pdl e ministri il Cavaliere, secondo quanto si apprende, ha dichiarato riferito al voto: “Vergogna”. Prima della votazione aveva detto che era importante «fermare il rischio di una ulteriore escalation di arresti preventivi da parte della Magistratura perché di questo passo si rischia di minare i numeri della maggioranza e di tornare al clima del ’92».
Secondo il leader del Pd Pier Luigi Bersani «si è votato in modo serio valutando nel merito. La Camera ha votato con coerenza e questo rassicura perché dimostra che i tentativi di richiamo all’ordine hanno dei limiti. C’è un risvolto politico in questo voto, la maggioranza rifletta». Sempre oggi il Senato ha respinto la richiesta di arresto avanzata dalla Procura di Bari per il senatore del Pd Alberto Tedesco con 151 no, 127 sì e 11 voti astenuti. Il voto è avvenuto a scrutinio segreto.
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